Si può discutere se la strategia migliore per aumentare le coperture vaccinali sia quella dell’obbligo o meno, ma le bufale sui vaccini non servono a nessuno. Tra le notizie infondate che girano su internet, c’è quella dei vaccini “sporchi”. Sicuramente, è importante che ci sia maggiore farmacovigilanza attiva e controlli di qualità più stringenti. Tuttavia, fino a oggi, tutte le informazioni di presunte “contaminazioni” dei vaccini si sono inevitabilmente rivelate inattendibili. L’ultima notizia allarmistica, apparsa persino su un quotidiano a diffusione nazionale, riguarda le analisi commissionate dall’Ordine nazionale dei biologi, che avrebbero rilevato tutta una serie di sostanze chimiche tra cui addirittura i diserbanti.

Se ne è parlato tanto, ma qualcuno è andato a leggersi il cosiddetto allegato tecnico? Sono un professore associato di chimica presso l’università Sapienza di Roma in prestito alla politica. Durante la mia vita professionale, ho isolato e caratterizzato diverse centinaia di sostanze chimiche diverse. La tecnica utilizzata (spettrometria di massa) l’ho impiegata ogni settimana e sono autore di pubblicazioni specifiche nel campo. Queste analisi sono state pagate dai biologi ben 10.000 euro. Qui offro gratuitamente le mie competenze per spiegare che se l’intenzione era di dimostrare una qualsiasi contaminazione nei vaccini, mi duole informare che chi ha commissionato queste analisi ha buttato via soldi inutilmente.

Da quello che si può dedurre dal cosiddetto “allegato tecnico”, queste analisi non provano in alcun modo la presenza delle sostanze indicate. Innanzi tutto, la spettrometria di massa da sola permette di identificare esclusivamente quello che è il “peso molecolare” di una data sostanza chimica (es: 145 dalton). Ci sono tante combinazioni di atomi che danno esattamente lo stesso peso molecolare (isomeri). Chiunque abbia seguito un corso di base di chimica organica alla scuola superiore sa che gli isomeri, pur avendo la stessa composizione elementare, sono composti con proprietà chimiche, fisiche e biologiche completamente diverse. Ad esempio, gli isomeri possibili di un idrocarburo con 30 atomi di carbonio sono qualche miliardo, tutti con lo stesso identico peso molecolare.

Inoltre, durante l’analisi tramite la spettrometria di massa, le molecole si frammentano, generando degli artefatti, quindi è probabile che i segnali che si vedono non siano neppure dovuti a molecole effettivamente presenti. Infine, la spettrometria di massa da sola non permette di misurare la quantità delle singole sostanze, figuriamoci in miscela. Ci sono dei database nei quali sono state ordinate alcune sostanze note per peso molecolare. Nell’allegato tecnico non ci sono spettri di massa. C’è semplicemente una tabella: di sostanze presuntamente identificate, ottenute selezionandole arbitrariamente dal database e con la descrizione in italiano (ottenuta in diversi casi probabilmente tramite google e con numerosi errori, ad esempio confondendo palesemente due classi di composti, le ammidi e le ammine, vedi figura).


Sembrerebbe che colei che ha compilato questo documento non si sia resa neppure conto che gli isomeri non si potevano distinguere tramite la spettrometria di massa. E infatti, come si vede nella figura, li ha semplicemente raggruppati, forse credendo che fossero sostanze diverse. Le analisi chimiche si basano su processi mentali simili a quelli con cui si identificano le persone. In questo caso, è stato selezionato arbitrariamente un unico parametro, il peso molecolare, e si è preteso che questo singolo parametro portasse a un’identificazione “probabile”. Sarebbe come dire che era presente in una stanza qualcuno alto 170 cm e sulla sola base di questo è stata identificata contemporaneamente una persona che vive in Cina, una che vive in India e il vicino di casa antipatico, solo perché tutti e tre sono alti 170 cm.

Infine, se si avesse il sospetto della presenza della contaminazione di diserbanti nei vaccini, il comportamento corretto sarebbe quello di pubblicare in una qualsiasi forma i dati delle analisi (in questo caso gli spettri di massa) così tutti li potrebbero verificare non andare a fare in giro conferenze stampa sensazionalistiche. Questo è il livello delle “analisi” pagate dall’Ordine dei biologi. Sulla base dei “dati” pubblicati, si tratta per adesso di un elenco di sostanze, qualche ricerchina su Wikipedia e diversi strafalcioni chimici (dalla lettura del documento sono sicuro che i lettori ne potranno segnalare diversi. Saranno contenti i biologi. Mentre la quota di iscrizione all’ordine aumenta di 40 euro l’anno, si buttano migliaia di euro per pagare chi confonde ammine e ammidi.

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