Esagerato. Esorbitante. Un Capodanno smoderato, ecco una linea guida per sognare, come si dice a Napoli, “uocchie chine e mane vacante” (“Occhi pieni e mani vuote”).

Cominciamo subito con quello in stile Grand Cafonal al Badrutt’s Palace di Saint Moritz. L’allestimento è da sirenetta di Walt Disney, un acquario di pesci, polipi, squali, coralli e stelle marine, tutto in silicone, che scendono da un soffitto scintillante. Con menù a tema, granchio gratinato, aragoste pochaded  e caviale imperiale: prezzo 1380 franchi a cranio, champagne escluso.

Sempre favolosi i new year party del magnate russo Roman Abramovich a bordo del suo mega yacht, Eclispe, ormeggiato nelle cristalline acque dell’isola caraibica di Saint Barth, dotato di ogni confort: due piscine, due piattaforme d’atterraggio per elicottero, 30 cabine per gli ospiti, un mini-sottomarino e persino un sistema di difesa missilistico. Ai fornelli si alternano tre chef stellati, nella disco suona dal vivo la band Red Hot Chili Peppers e dal ponte della nave fuochi d’artificio che bucano l’oscurità, al confronto quelli sparati a Piedigrotta sembrano tric e trac.

In quanto a fuochi non si fanno mancare nulla neanche a Dubai dove sulla facciata del grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa, si proiettano mirabolanti  istallazioni di video art con sciabolate di raggi laser che alla fine illuminano il faccione in pexil dell’emiro (vabbé lo potete anche cercare su Youtube). Mentre lo Shangri-La Hotel, sette stelle di luxury, propone un menù da 27mila dollari. Gli ingredienti sono quelli più costosi: kobe beef ( da 150 dollari al pound), astice blu, tartufo bianco di Alba (in verità adesso va forte anche quello di Benevento) coperto di scaglie d’oro. Sempre per palati gourmet e portafogli danarosi ci sono i billion popcorn, saltati con zucchero, vaniglia e oro 23 carati.

Per rimanere nell’emisfero orientale, prima di folleggiare, si punta sulla rimise en forme nell’ isola vulcanica di Jeju, in Sud Corea, conosciuta come la fonte dell’eterna giovinezza (almeno, così si dice in zona), che offre spiagge di sabbia finissima, palme lussureggiante e trattamenti anti-aging miracolosi. In mancanza di un volo last minute per la Sud Corea e – visto come alcune signore si apparecchiano per l’ultimo dell’anno come fosse un social red carpet – si consiglia una tappa nel centro benessere milanese AlmaCare dove Mimi Luzon, la beauty specialist delle star, vi spalma con la golden mask, oro 24 carati, per un prezzo anche abbordabile, 250 euro. Ci vanno Naomi CampbellChiara Ferragni e il kit ve lo può spedire anche a casa.

Ci sarebbe poi il safari sul delta dell’Okavango in Botswana, la più grande foce interna di tutta la terra, vista dall’alto, in elicottero o in mongolfiera e, accampamento, si fa per dire, in tende di extra/lusso arredate con mobilia d’antiquariato da impero coloniale. Il tutto può costare anche una mezza milionata di euro. E perché non brindare al nuovo anno con lo champagne più costoso del mondo, il Dom Perignon Rosè Gold Mathusalem, annata  di grazia 1996, 44mila euro la bottiglia.

Spendereste 2 milioni di dollari per una cena? Domanda retorica. Ebbene c’è chi è disposto a sborsare una tale cifra per un tete a tete per un 31 dicembre da mille e una notte. A Singapore, la  World of Diamnods Group in tandem con il club esclusivo Cé La Vi ha lanciato l’esorbitante proposta: la cena dura otto ore che farebbe all’incirca 250mila dollari all’ora. Rolls Royce e elicottero a disposizione per approdare sul roof top del Marina Bay Sands Hotel, albergo dalle sette meraviglie: due padiglioni di cristallo galleggianti, pista di pattinaggio, una piattaforma sospesa a forma di nave denominata SkyPark di 340 metri, con giardini pensili, idromassaggio e piscina “a sfioro”, la più alta del mondo, lunga 150 metri. Qui sospesi tra cielo e mare viene servito un menù di 18 portate che squaderna i cibi più cari della terra: ostriche Belon con spuma di champagne, cavial iraniano Almas, Jamón Ibérico, foie gras, salmone selvaggio dell’Alaska e manzo Mishima grigliato su legno di melo. Il tutto innaffiato con vini celebri di annate prestigiose: 1988 Salon ‘S’ champagne, 2008 Domaine Leflaive Chevalier-Montrachet Grand Cru e 1961 Chateau Haut-Brion. E se i conti non tornano per arrivare a  2 milioni di dollari, i segnaposti sono una mini baguette punteggiata di diamanti con incisi i nomi. Solo per lei invece un anello dal diamante blu di 2.08 carati.

A Las Vegas sembra Capodanno tutto l’anno, i suoi eccessi sono all’ordine del giorno, figuriamoci per il 31. Si festeggia nel ristorante all’ultimo piano del clone in ferro della Tour Eiffel con vista sulle mille luci della città dove lo spumeggiante aperitivo per due, il ono cocktail, costa la bellezza di 10mila dollari. A base di Remy Martin Louis XVIII Black Pearl cognac miscelato con champagne rosé e purea di albicocca è servito su vassoio/gioiello che si può portare a casa. Mentre il caviale iraniano ( 25mila dollari al chilo), qualità unica al mondo, il pearly golden white caviar, proviene da un storione beluga albino: approfittatene perché è a rischio estinzione. Da accompagnare con la Kors vodka 24 K, George V Edition, chiamato così perché lo zar Nicolas II ne fece cadeau al re d’Inghilterra Giorgio V, ovviamente servito in pregiate bottiglie di cristallo. Un vero nettare, ne esistono al mondo soltanto 250 esemplari.

Al Ritz di Tokyo il cocktail scintillante dal nome evocativo Diamond Is Forever Martini è servito invece con diamantino da un carato e sottofondo musicale di James Bond. “E se dobbiamo sognare facciamolo alla grande” chiosa Laura Morino, organizzatrice di eventi che per fare gli auguri di Natale agli amici ha affittato il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano “Fare un giro dell’emisfero terrestre su un aereo da caccia, Eurofighter, e a mezzanotte essere paracadutata su un atollo di sabbia bianca e mare blu… dove non importa…”. Sergio Cappelli dopo aver portato in giro per le strade della Napoli bien il presepe itinerante, si regala un giro in vespa vintage, tirata a lucido dalla Officine storiche napoletane, modello Paperino. Ma non fatevi ingannare dal nome, esistono solo due prototipi datati 1946 e il valore si aggira sui 200mila euro. Ha invitato amici, parenti e affini (come diceva Totò) e li ha fatti soggiornare nella dimora storica con giardino di palme e aranci, terrazza e cappella, Il Giardino di Tina, dove ha vissuto Tina Pica, grande caratterista e formidabile spalla di Eduardo de Filippo, una che donava i suoi guadagni ai poveri. Saliranno tutti (amici, parenti e affini) su uno dei quattro palchi allestiti sul lungomare per la goduria dei fuochi d’artificio sparati a mare. L’assessore alla cultura e al turismo Nino Daniele quest’anno ha fatto le cose in grande: a Borgo Marinari si balla musica anni 70 mentre regina in Piazza del Plebiscito è Amii Stewart che rappeggia con il salernitano Rocco Hunt, il poeta urbano come ama definirsi.

Per rimanere nel golfo, sognando Hollywood, basta andare da Anema ‘e core per cantare in coro con Guido e Gianluigi Lembo e saltellare a suon di tammuriate con le celebrity convocate per il festival Capri Hollywood da Pascal Vicedomini, uno che annusa le tendenze del Golden Globe. Bollicine, di più, per festeggiare Gianluigi, laurea in legge, ma per non galleggiare in un precariato dorato da carriera giuridica, si è fatto chansonnier ( e bene ha fatto) ed è stato appena eletto personaggio dell’anno.

Buon 2019 a quelli che sognano e a quelli che hanno smesso di sognare.

januaria_piromallo

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