Luigi Di Maio? Lo avevo cercato prima della mia decisione di passare a Forza Italia. Volevo spiegargli la situazione, però lui non poteva. Quindi, basta. Ovviamente voglio bene a tutti quelli del M5s. Figuratevi se non voglio bene a Beppe, a Luigi, ad Alessandro (Di Battista, ndr) e a tutti quanti”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, dal deputato Matteo Dall’Osso, recentemente passato dalle fila del M5s a quelle di Forza Italia.

Il parlamentare spiega: “Ho ricevuto tante critiche per la mia scelta. Non ho letto gli insulti, ma ci stanno, la gente è stanca. Io ho speso la mia vita per la tutela dei più deboli e dei disabili. In questa legge di bilancio avevo presentato alcuni emendamenti a favore dei disabili. Uno di questi era finalizzato ad alzare la pensione di disabilità delle persone gravate dal 100% di invalidità da 289 a 500 euro al mese. E’ stato bocciato dal M5s e dalla Lega, mentre aveva il voto favorevole delle opposizioni. L’emendamento per migliorare la mobilità dei disabili” – continua – “costava 10 milioni di euro, solo a Roma c’è un passivo di 2 milioni di euro su questa vicenda. Quello che mi è dispiaciuto è aver ricevuto dentro la Commissione di bilancio, cioè dentro Montecitorio, messaggi davvero altamente irrispettosi nei miei confronti. Io ed altri parlamentari abbiamo avuto pressioni fortissime per togliere questi emendamenti”.

E aggiunge: “In Commissione di bilancio avevo quasi supplicato in lacrime di non lasciarmi solo. Quella era la giornata internazionale sulla disabilità e feci quell’appello molto commosso con cui chiedevo ai miei colleghi del M5s di votare in cuore e in coscienza. Loro hanno cambiato il proprio parere da contrario a favorevole, però accantonandolo, cioè mettendolo in un cassetto per poi riesaminarlo alla fine di tutti gli emendamenti. La notte dopo me l’hanno bocciato”.

Dall’Osso si pronuncia sul post pubblicato ieri da Beppe Grillo su Facebook: “Ha scritto che offriva il doppio di quanto mi avesse dato Berlusconi. A Beppe voglio bene. Io gli ho risposto: ‘Da buon genovese tele cavi bene perché mi hanno dato zero, quindi basta che mi dai un po’ del tuo amore’. L’altro giorno ascoltavo una canzone che mi ha fatto un po’ sorridere. Si tratta di “Eh… già” di Vasco Rossi e una sua strofa descrive bene quello che è successo: ‘Al diavolo non si vende, si regala, con l’anima che si pente metà e metà'”- prosegue – “La verità è che il M5s mi ha regalato a Forza Italia. La mia decisione è stata molto sofferta, ho pianto tantissimo per 3 notti di fila, ho cercato di parlare con chiunque. E i deputati del M5s ora mi mandano messaggi del tipo: ‘Eri una bella persona’ o ‘No, non ti parlerò più’. Ma, scusate, l’amicizia va oltre queste cose. Pensate che io non resterò amico di Di Maio?“.

Il deputato spiega la scelta di Forza Italia: “In questo partito ho conosciuto parlamentari particolarmente sensibili, come Mara Carfagna, che è molto sensibile ai diritti degli ultimi. Nella passata legislatura abbiamo battagliato insieme a favore dei bambini. Penso anche a Giusy Versace e a Pier Giorgio Cortelazzo, che hanno gli stessi problemi che ho io, se non di più. Berlusconi? L’ho incontrato, è veramente un signore”. E racconta: “Mi ha detto: ‘Questo nostro incontro è registrato, così lo rendiamo pubblico se qualcuno insinuerà dei dubbi sul fatto che ti ho dato soldi’. Gli ho spiegato cosa voglio fare io, occuparmi dei disabili e lui mi ha detto: sì, facciamolo. Io rimarrò lì finché i disabili non saranno tutelati. Io sono per la meritocrazia, sono un ingegnere elettronico, parlo inglese. Mi accusano di essere andato via perché ero al secondo mandato? Io lavoravo prima e potrei tornare a lavorare in azienda quando voglio”.

Dall’Osso chiosa: “La penale da 100mila euro? E’ irrilevante, perché ovviamente è incostituzionale. Non è che mi spaventa questo, perché non me lo chiederanno neanche, visto il bene che loro mi vogliono e che io voglio a loro. Dico solo che ora all’opposizione farò quello che i 5 Stelle hanno promesso in campagna elettorale“.

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