Perquisizioni e sequestri nelle province di Lecce, Roma, Milano e Padova nel filone dell’inchiesta sul presunto inquinamento della falda dovuto ai lavori per il gasdotto Tap dopo che negli scorsi mesi le analisi di Arpa Puglia avevano riscontrato il superamento dei valori soglia in falda del cromo esavalente. Sotto indagine ci sono i vertici di Trans Adriatic Pipeline con l’ipotesi di reato di scarico abusivo contenente elementi inquinanti. Il nuovo fronte è emerso grazie alla decisione del sindaco di Melendugno, Marco Potì, che a luglio aveva vietato “l’emungimento di acqua da pozzi nell’area cantiere Tap per superamento limiti per alcune sostanze pericolose” (manganese, nichel, arsenico e cromo esavalente) e disposto l’immediata sospensione di ogni attività presso il cantiere dopo i referti inviati da Arpa.

Carabinieri nei laboratori di analisi di Tap – Su ordine del procuratore capo di Lecce, Leonardo Leone De Castris, e del pm Valeria Farina Valaori, i carabinieri del Noe hanno perquisito le sedi legali e operative di Tap a Roma e Lecce, nonché l’area del cantiere e gli uffici della multinazionale. Non solo, perché a Villafranca Padovana, i militari del nucleo ecologico sono entrati nella sede del laboratorio di analisi Sgs Italia che – spiega un comunicato della procura salentina – è il centro analisi utilizzato da Tap per le indagini ambientali sui vari cantieri dell’opera.

Il cromo esavalente oltre i valori soglia – La magistratura, insomma, vuole vederci chiaro anche sulle analisi ambientali. L’attività ha portato al sequestro di corposa documentazione, tra cui tutti i rapporti di prova e analisi dal novembre 2017 a oggi, legati ai campionamenti effettuati sulle acque di falda sottostanti il cantiere in località San Basilio di Melendugno, dove le indagini del Noe di Lecce e di Arpa Puglia negli scorsi mesi avevano riscontrato il superamento della concentrazione di soglia di contaminazione di diversi metalli pesanti, tra i quali il cromo esavalente, un cancerogeno certo che – stando alle analisi dello scorso luglio svolte da Arpa – era presente con un valore di 2,8 volte superiore ai limiti. All’epoca la multinazionale aveva spiegato che i superamenti degli inquinanti si erano “riscontrati anche prima dell’inizio dei lavori” e confermato che “tutti i materiali utilizzati in cantiere” erano “conformi alle normative vigenti”.

I vertici sotto accusa – Nell’ampia inchiesta della procura di Lecce risultano indagati il country manager Michele Mario Elia, la legale rappresentante Clara Risso e il project manager di Tap per l’Italia, Gabriele Paolo Lanza. Fino a questo momento, le ipotesi dei pm all’interno dell’indagine riguardavano la truffa e le violazioni urbanistiche. Al centro di tutto, la mancata applicazione della Legge Seveso nella costruzione del terminale di ricezione: in pratica, l’opera che trasporterà il gas dall’Azerbajian all’Italia non è stata considerata unica dal punto di approdo all’allaccio con la rete Snam a Mesagne, ma due opere distinte con lo snodo della centrale di Melendugno non considerata uno “stabilimento. Nonché l’espianto di circa 450 ulivi.

Lo stop al cantiere confermato dal Tar – Adesso si apre un nuovo filone ambientale grazie alle analisi di Arpa Puglia e all’ordinanza di Potì. Tra l’altro, il provvedimento del sindaco è stato confermato giovedì dal Tar del Lazio pronunciatosi sull’impugnazione che il Consorzio Tap aveva prodotto per l’annullamento, previa sospensiva cautelare, dell’ordinanza del primo cittadino. L’azienda – sempre secondo quanto veniva sottolineato nell’ordinanza del sindaco – non avrebbe impermeabializzato l’area di cantiere come previsto nella prescrizione A36 e A55 della Valutazione di impatto ambientale, causando la dispersione in falda delle sostanze pericolose. Fonti vicine all’azienda assicurano la “massima collaborazione alle autorità” da parte di Tap nell’ambito dell’inchiesta e affermano che “continueranno su questa strada nel proseguimento delle indagini nella convinzione che esse non potranno che dimostrare l’assoluta correttezza di quanto Tap fino ad ora ha realizzato”.

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