Il 70% degli italiani si dichiara contrario all’utilizzo degli animali negli spettacoli (rapporto Eurispes). Il numero di spettacoli e di spettatori sotto i tendoni vanno a calare di anno in anno (rapporto Censis per Lav). La Fve (Federazione dei veterinari europei) ha dichiarato che i bisogni degli animali “non possono essere soddisfatti in un circo itinerante”. La Fnovi (Federazione italiana ordine dei veterinari) si è unita dicendo che “la soluzione non può che essere la progressiva dimissione”. Sono inoltre già 17 i Paesi europei con leggi che vietano o limitano fortemente l’uso di animali negli spettacoli.

Basterebbero questi dati per capire che l’uso di animali al circo dovrebbe essere qualcosa del passato e per convincere il governo italiano che è l’ora di fare un passo storico e dare il via a un circo davvero umano, fatto solo di acrobati, giocolieri, funamboli, clown e grandi artisti. E potremmo essere davvero vicino a questo momento, visto che entro il 27 dicembre il Parlamento dovrebbe discutere la modalità di dismissione degli animali, come deciso con la Legge sullo spettacolo esattamente un anno fa, quando l’Italia ha preso l’impegno per il “graduale superamento dell’uso degli animali in attività circensi e spettacoli viaggianti”.

A distanza di un anno da quel voto però ancora nessun cenno sul tema. E nel frattempo circa 2mila animali, anche appartenenti a specie in via d’estinzione come elefanti, tigri, leoni, ippopotami e rinoceronti, sono detenuti in circa cento circhi italiani. E se i dati esposti prima non sembrassero sufficienti, basterebbe dare uno sguardo a come vivono gli animali. La loro è una vita triste, che per la continua prigionia genera disagi psicologici, evidenziati da continui movimenti stereotipati. E lo abbiamo documentato in prima persona entrando negli spettacoli o nelle aree zoo accanto ai tendoni.

Nel video che abbiamo appena diffuso si vedono animali costretti a compiere movimenti innaturali davanti all’addestratore munito di frusta e bastone con uncino, così come numerose tigri, giraffe ed elefanti che ripetono in continuazione gli stessi movimenti, ora dopo ora, giorno dopo giorno. La vita nel circo per questi animali è innaturale. Vivono in gabbia, sono costretti a lunghi viaggi, esposti a climi per la maggior parte di loro assolutamente inadatti, costretti a esibirsi sotto le luci e in mezzo al fragore di musica e applausi. Sui metodi di addestramento ci sono testimonianze e prove fotografiche che mostrano quanto siano utilizzati per lo più coercizione e violenza, nonostante i circensi dicano di usare solo il rinforzo positivo.

Il circo con animali è a tutti gli effetti uno spettacolo anacronistico, che non trova più spazio in questa società dove la sensibilità per gli animali è aumentata e dove i bambini e i giovani trovano maggiore interesse in attrattive più moderne. La chiusura dello storico Circo Barnum negli Stati Uniti è un chiaro segno dei tempi che cambiano. E se quello attuale dice di essere il governo del cambiamento, vediamo di non fare passi indietro e di cambiare anche la vita degli animali nei circhi!

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