La legge di Bilancio 2019 presentata dal governo gialloverde piace alla maggioranza degli italiani. Il 59%, secondo il sondaggio a firma Nando Pagnoncelli realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera. Al di là della risposta dell’Unione europea, delle tensioni tra maggioranza e opposizioni e della reazione dei mercati, le opinioni degli italiani sulla manovra sono sostanzialmente positive. Tra le misure bandiera del testo presentate dal governo Conte, le uniche che convincono meno della metà degli intervistati sono il reddito di cittadinanza e la pace fiscale, protagonista degli attriti interni alla maggioranza fino al Consiglio dei ministri conciliatore di sabato pomeriggio. Il 73% degli elettori M5s però gioisce per l’introduzione del reddito minimo garantito e il 64% accetta anche le norme sul fisco. Il provvedimento più apprezzato invece è il taglio alle pensioni d’oro: piace al 68% degli intervistati, più della riforma della Fornero (58%).

Il giudizio sulla manovra – Rispetto al sondaggio di tre settimane fa, evidenzia Pagnoncelli sul Corriere, aumenta dal 41% al 45% la quota di chi ritiene che la manovra non metterà a repentaglio la tenuta dei conti pubblici. In generale a ritenere la legge di Bilancio almeno sufficiente sono appunto quasi sei intervistati su dieci. L’insieme delle misure ottiene un plebiscito (81%) sia tra gli elettori pentastellati che tra quelli della Lega. Pure il 56% di chi vota Forza Italia e Fratelli d’Italia apprezza la manovra che invece viene bocciata dal 75% degli elettori del Partito democratico. D’altro canto, significa che un elettore su quattro del centrosinistra ha espresso invece un giudizio positivo.

Reddito di cittadinanza – Prevalgono invece le valutazioni negative per quel che riguarda il provvedimento fortemente voluto dai Cinquestelle. Oltre agli stessi grillini, solo gli elettori del Carroccio per la maggioranza (53%) promuovono il reddito di cittadinanza, “odiato” soprattutto dai democratici che per l’85% esprimono un voto negativo. In generale, la misura riceve il sì del 42% degli intervistati: principalmente sono disoccupati, lavoratori esecutivi, residenti nelle regioni centromeridionali ma anche i dipendenti del settore pubblico e casalinghe. Mentre, si legge sul Corriere, viene osteggiata da dirigenti e impiegati del settore privato, dai lavoratori autonomi, dalle persone più istruite e dai residenti delle regioni settentrionali.

Pace fiscale – L’altra misura più divisiva è la pace fiscale che, seppur promossa da pentastellati e leghisti (entrambi gli elettorati per il 64% esprimono un giudizio positivo), in generale piace solo al 49% degli italiani. Anche in questo caso pesa il parere negativo di otto elettori del centrosinistra su dieci. Ma è anche chi vota “altre liste” per il 69% boccia la pace fiscale. La misura ottiene consenso, stando al rilevamento di Ipsos, tra gli astensionisti (42%), come pure tra i ceti meno istruiti, le casalinghe, gli operai, i residenti nel Nord-est e al Sud.

Flat tax e pensioni – L’estensione della tassazione forfettaria al 15% a tutte le partite Iva con ricavi fino a 65mila euro ottiene il 55% di voti favorevoli. Più della flat tax però, sono graditi i provvedimenti sulle pensioni. La revisione della legge Fornero e il passaggio al sistema della “quota 100” riceve il giudizio positivo del 58% degli intervistati. Ancora più apprezzato il taglio alle “pensioni d’oro” – sopra i 4.500 euro netti mensili – che piace al 68% degli italiani.

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