Circa un militare dell’Esercito su cinque è stato vittima di errori contabili, con ripercussioni sulla dichiarazione dei redditi e sugli arretrati. In termini assoluti, sono 14mila i soldati che hanno ricevuto un Cud errato. La questione è stata resa nota dal sito specializzato Grnet.it e ha portato ad accertamenti da parte del ministero della Difesa, voluti dalla titolare Elisabetta Trenta.

Secondo il sito, che parla anche di “stipendi del personale nel caos” per un problema di software, più di 14.000 militari si sono visti recapitare dall’ente che si occupa di queste pratiche, “per la terza volta consecutiva, un Cud errato, tanto che lo Stato Maggiore dell’Esercito è stato costretto ad emanare una comunicazione nella quale invita gli interessati a rivolgersi (a proprie spese) ad un Caf o ad un commercialista per la modifica della dichiarazione dei redditi già presentata, per evitare contenziosi con l’Agenzia delle Entrate“.

Inoltre, “un corposo numero di caporal maggiori che avrebbero dovuto ricevere degli arretrati per la promozione al grado superiore si sono visti attribuire un’errata tassazione facendo lievitare il loro livello reddituale con la conseguenza, tutt’altro che piacevole, di pagare più tasse del dovuto”. E in questo modo, sottolinea il sito, hanno perso il cosiddetto ‘bonus Renzi’ di 960 euro.

Sulla vicenda è intervenuta la Difesa: “Certificazioni uniche ed aliquote errate applicate a 14mila militari – si legge in un tweet – Il ministro Trenta ha chiesto allo Stato maggiore della Difesa una soluzione immediata e non economicamente onerosa per gli interessati”. Il ministero sottolinea che “non dimentichiamo che dietro ogni uniforme c’è una famiglia con i suoi valori e le sue difficoltà”.

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