Al Parlamento Ue Lega e M5s si sono spaccati sulle sanzioni all’Ungheria di Viktor Orban, alla Camera hanno votato insieme una mozione di compromesso che impegna l’esecutivo, oltre a garantire la protezione dei diritti e dei valori dell’Unione Europea in rispetto di autonomia e sovranità di ogni Stato, anche ad attivarsi affinché il “Consiglio dell’Unione europea accerti che “non siano venuti meno i motivi che si ritiene siano all’origine della procedura” avviata dall’Europarlamento “e, nel caso non fossero più validi, affinché sia chiusa celermente la procedura stessa, in quanto infondata”. Il testo, su cui c’era il parere positivo del governo, ha avuto il via libera della maggioranza a cui però sono mancati 73 voti: a fronte di 346 deputati in 273 hanno votato a favore della mozione firmata dai due capigruppo di M5s e Lega Francesco D’Uva e Riccardo Molinari. I contrari sono stati 234 su 507 presenti. Fonti parlamentari di maggioranza hanno segnalato che un nutrito gruppo di deputati si trova in missione: tra questi – oltre ai componenti del governo – coloro che che hanno composto la delegazione (formata da tutti i partiti) che ha seguito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’Onu a New York. La Camera ha respinto le altre mozioni di Partito democratico, Fratelli d’Italia e Forza Italia (che avevano ciascuno uno spirito diverso).

Così Cinquestelle e Carroccio cercano di rimettere insieme un quadro che a Bruxelles si era scomposto con il voto alla Plenaria del Parlamento europeo quando sulle sanzioni a Budapest avevano scelto due posizioni completamente diverse. Quindi se a Bruxelles i grillini si sono espressi in modo compatto in favore dell’attivazione del procedura che dovrà accertare le violazioni dello Stato di diritto e il Carroccio si è invece opposto, oggi hanno invece deciso di sostenere un unico documento. E’ un modo anche per agevolare il compito del capo del governo, Conte, che sulla questione sarà chiamato a votare al Consiglio dell’Unione europea. La prima delle date disponibili è l’11 ottobre: subito dopo il voto a Bruxelles, il presidente del Consiglio aveva lasciato intendere che “non si sarebbe messo di traverso” a quanto già deciso da Bruxelles. Ma la posizione potrebbe creare problemi di relazioni con il Carroccio.

La mozione di oggi vorrebbe ricucire su un punto molto delicato. Più volte i 5 stelle si sono espressi contro Orban (in prima linea lo stesso presidente della Camera Roberto Fico), mentre il leader del Carroccio Matteo Salvini lo ha più volte difeso. “Il nostro articolo 7 (del Trattato Ue, ndr) è il popolo. Vogliamo garantire il rispetto dei principi dell’Unione europea, ma anche la sovranità” ha detto in Aula il deputato leghista Marco Maggioni. “L’Ue impone un modello economico liberista, Macron fa il solidale con i porti degli altri, Orban fa parte del Partito popolare europeo come la Merkel – ha aggiunto la deputata Rosalba De Giorgi per il M5s – La violazione dei valori fondanti da parte di uno Stato membro non può essere ignorata. Il Consiglio europeo valuti la fondatezza delle sanzioni, l’Ungheria collabori”.

E’ stata invece bocciata la mozione del Pd che chiedeva di sostenere l’Europa contro il governo ungherese. Il documento, presentato dal capogruppo Graziano Delrio e bocciato da 395 no e 111 sì, ricalcava i principi contenuti nella risoluzione votata e approvata il 12 settembre dal Parlamento europeo – che segnalava, in base alla relazione della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni – l’esistenza di un evidente rischio di violazione grave, da parte dell’Ungheria, dei valori su cui si fonda l’Unione. Il Pd se l’è presa in particolare con i Cinquestelle. “Siete politicamente e culturalmente uguali alla Lega – ha detto Piero De Luca rivolto ai banchi del M5s – Rappresentate la destra sovranista e conservatrice. Noi siamo convintamente all’opposizione anche culturalmente in Parlamento e nel Paese. Perché avete cambiato idea sul voto dei vostri colleghi cinquestelle al Parlamento Ue?”.

Polemiche anche dai banchi del centrodestra per la nuova posizione della Lega. “La scelta di votare contro la mozione di Fratelli d’Italia sulle sanzioni all’Ungheria, da parte di Forza Italia e della Lega, è davvero imbarazzante, ed è anche abbastanza stupefacente”, ha detto in una nota l’europarlamentare Stefano Maullu di Forza Italia. “L’aspetto maggiormente curioso non è tanto l’ambiguità dimostrata dal governo e dal premier Conte, alla quale siamo ormai abituati, ma il voto contrario di Forza Italia, che in Europa appartiene allo stesso partito di Viktor Orban. E’ un voto contrario davvero sorprendente, soprattutto se consideriamo che Forza Italia in teoria si è sempre proclamata una delle maggiori forze politiche a difesa degli italiani e dell’identità italiana. Orban è animato dal desidero di difendere le proprie frontiere, un principio al quale dovremmo ispirarci tutti. L’idea di condannarlo soltanto per aver cercato di proteggere l’identità nazionale del suo Paese, a mio avviso, è semplicemente ridicola. Il voto di Forza Italia contraddice, allineandosi a quello della sinistra e dell’asse franco-tedesco, il parere espresso dal gruppo dei nostri eurodeputati a Strasburgo”.

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