Poco importa che la Lega abbia deciso di soprassedere sul taglio della prima aliquota Irpef per concentrarsi invece su flat tax per le partite Iva e riforma delle pensioni introducendo “quota 100” per l’uscita dal lavoro. Il giorno dopo il vertice a Palazzo Chigi sulla legge di Bilancio, il ministro dell’Economia Giovanni Tria rilancia sulla necessità di un intervento ampio per ridurre l’imposizione fiscale sulla classe media. “Siamo a uno stadio molto avanzato per una riduzione delle imposte sui redditi personali che attenui il carico fiscale della classe media in un modo che va ben oltre la flat tax”, ha detto il titolare di via XX Settembre parlando a un forum di Bloomberg. La copertura, ha spiegato, arriverà dal taglio delle attuali agevolazioni fiscali.
“Pur nel rispetto dei vincoli europei, il governo si impegna a imboccare un sentiero di crescita sostenibile che risponda ai bisogni sociali e alle esigenze economiche”, ha detto Tria. In quest’ottica, i pilastri della manovra saranno tre: “investimenti pubblici e privati, lotta alla povertà e riduzione del carico fiscale”. Gli investimenti pubblici, in particolare, “debbono tornare ad essere il 3% del pil nel breve” per “recuperare un 30% di investimenti pubblici venuti meno negli ultimi anni”. Quanto al reddito di cittadinanza, il ministro ha sottolineato la necessità “schemi sociali” che aiutino i lavoratori espulsi dal mondo del lavoro nelle fasi di innovazione. La priorità, ha spiegato, è quella di “risolvere problemi sociali che hanno portato al bisogno di questo reddito” e “fornire schemi di tutela prevalenti per questa fase di transizione”.
Tutte queste misure, ha aggiunto, “non cambieranno il nostro impegno sulla riduzione del debito“. Tria, come è noto, intende mantenere il rapporto deficit/Pil 2019 all’1,6%. L’obiettivo dell’esecutivo, “impegnato ad una legislatura di 5 anni” è “di una crescita forte e sostenibile attraverso riforme strutturali” come la riforma della giustizia civile e la loro “implementazione graduale”, ha detto. “La nostra performance è inferiore a quella di altri paesi europei che pure a loro volta hanno rallentato il passo”.
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