Il mondo FQ

Fondi, operazione antimafia nel mercato ortofrutticolo: sei persone gli arresti

Secondo i carabinieri, coordinati nell’indagine dalla Dda, il giro criminale ruotava attorno ai profitti di una società di trasporti, La Suprema Srl, i cui introiti arrivavano alla famiglia di Giuseppe D’Alterio, ritenuto vicino a clan della Camorra. Le accuse: estorsione, illecita concorrenza, impiego di denaro di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni, commessi con l’aggravante del metodo mafioso
Fondi, operazione antimafia nel mercato ortofrutticolo: sei persone gli arresti
Icona dei commenti Commenti

Minacce, intimidazioni e un giro di affari sporchi che ruotava attorno al mercato ortofrutticolo di Fondi, in provincia di Latina. Sei persone sono state arrestate tra Terracina, la stessa Fondi e Mondragone, in provincia di Caserta, e due sono ancora ricercate, con accuse che vanno dai reati di estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, impiego di denaro di provenienza illecita, al trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni, commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo i carabinieri, coordinati nell’indagine dalla Direzione distrettuale antimafia, il giro criminale ruotava attorno ai profitti di una società di trasporti, La Suprema Srl, i cui introiti arrivavano alla famiglia di Giuseppe D’Alterio detto Peppe ‘o Marocchino e ritenuto vicino a clan della Camorra.

Il gruppo è accusato di aver minacciato e intimidito i concorrenti per monopolizzare i trasporti da e per il mercato ortofrutticolo, arrivando ad imporre una propria tassa sui movimenti effettuati dalle altre ditte. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, D’Alterio avrebbe assunto il controllo della Suprema srl usando prestanome per eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali alle quali era sottoposto.

Il gruppo avrebbe anche minacciato un imprenditore della provincia di Viterbo per tornare in possesso di beni che l’uomo aveva acquistato a un’asta pubblica, dopo che erano stati sottratti agli stessi D’Alterio a seguito di una misura di prevenzione. In carcere sono finiti oltre a D’Alterio altre due persone, suoi familiari e collaboratori, mentre tre sono ristrette ai domiciliari. Nell’ambito della stessa operazione si è proceduto poi al sequestro preventivo delle quote e del patrimonio aziendale.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione