“E tu, quanto ti senti dipendente dal tuo smartphone?”.Ora che l’uso compulsivo dell’internet mobile è entrato nel novero delle dipendenze patologiche – tanto che per definire la paura di rimanere disconnessi è stato coniato un nuovo termine: “nomofobia” – abbiamo rivolto questa domanda ai passanti per le strade di Milano. Molti giovani lo ammettono: “non potrei vivere senza smartphone, devo averlo sotto mano 24 ore al giorno”. Alcuni di loro vanno oltre: “mi serve per rimanere in contatto con il mio mondo, vorrei smettere ma non ce la faccio, come se fosse una droga”. Tra gli adulti le posizioni sono più articolate. “Dovrei privarmene per qualche giorno per capire il mio livello di dipendenza, ma non succede mai”. “Sono strumenti ormai indispensabili, ma distraggono e possono far perdere molto tempo”. “Uso molto smartphone e social, senza problemi, tutto dipende dall’equilibrio psicologico della persona”. Non manca chi esprime una critica radicale: “siamo di fronte a una grave malattia sociale, che ci porta via da noi stessi, fa leva sulle nostre fragilità”. E voi come la pensate? Quanto vi sentite dipendenti dal vostro smartphone?
Di Piero Ricca e Alessandro Sarcinelli
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