Dodici anni dopo è di nuovo finale per la Francia. Va detto: è un traguardo assolutamente meritato. I bleus sono una tra le tre squadre più giovani dei mondiali di Russia, ma con un talento dai confini ancora inesplorati. La semifinale di oggi contro il Belgio è stata l’ennesima dimostrazione di questo assunto. È stata una bella partita, di tasso tecnico-tattico elevato, con occasioni da una parte e dall’altra. A fare la differenza non è stato solo il colpo di testa vincente di Umtiti al 51′ su calcio d’angolo, ma anche una conduzione di gara più attenta da parte dei bleus, capaci comunque di accendersi con le folate improvvise delle frecce Mbappé (a tratti incontenibile) e Griezmann. Ma proprio come nel match con l’Uruguay proviene dalla difesa l’oro di Deschamps. Se contro la Celeste Varane era stato l’apriscatole prima del sigillo di Griezmann, è un gol di testa del gigante del Barcellona in avvio ripresa a spezzare i sogni di gloria di Kompany e compagni, che proprio come a Messico nel 1986 si fermano ai piedi della finale.

L’assenza per squalifica di Meunier spinge Martinez a stravolgere il suo undici tipo: dentro Dembelè, oggetto del desiderio dell’Inter, a rinforzare la linea mediana con Witsel e Fellaini. Sugli esterni agiscono De Bruyne e Chadli, davanti Lukaku è affiancato da Eden Hazard. Nessuna variazione di rilievo dalla parte opposta per Deschamps, che conferma la formazione titolare con il rientro di Matuidi dal 1′ al posto di Tolisso. La partita è gradevole fin dai primi minuti. Entrambe le squadre tentano di superarsi e si fanno notare per lo più in contropiede, in una gara che viaggia a strappi e fiammate. La parte centrale del primo tempo sorride al Belgio, che va a un passo dal vantaggio al 15′ con un diagonale velenoso di prima intenzione di Hazard fuori di un niente. Il fuoriclasse del Chelsea sembra il più ispirato e al 19′ il suo tentativo a giro viene disinnescato dalla testa di Varane.

Poco dopo ci prova anche Alderweireld in girata sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma Lloris dimostra di essere tra i migliori portieri al mondo deviando la conclusione a mano aperta. Passata la sfuriata dei Red Devils si fa notare anche la Francia. In primis con un colpo di testa in torsione di Giroud, su invito di Pavard, fuori di poco, poi con Griezmann, che ci prova senza fortuna dalla distanza; infine con Pavard, dopo un pregevole scambio con Mbappè. Qui Courtois ci mette una pezza deviando con il piede la sfera destinata a finire in rete. Nella ripresa il Belgio si rende subito pericoloso in avvio con un colpo di testa di Lukaku fuori misura. Al 6′ però l’equilibrio si spezza. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Umtiti anticipa sul primo palo Fellaini e di testa trafigge Courtois. Il Belgio accusa il colpo, la Francia è libera di agire maggiormente in contropiede trascinata dal suo leader Mbappè, che incanta il terreno di gioco di San Pietroburgo con giocate sopraffine e galoppate in velocità. Al 20′ la squadra di Martinez si scuote con un colpo di testa di Fellaini a lato di poco sul cross di Mertens, entrato per Dembele per un Belgio a trazione anteriore.

Con il passare dei minuti la pressione dei ‘Red Devils’ aumenta, ma i bleus concedono solo tiri dalla distanza: quello di De Bruyne, ingabbiato nella morsa del centrocampo transalpino, non spaventa Lloris, mentre quello di Witsel viene respinto con i pugni dal portiere del Tottenham. Nel finale il Belgio non sembra averne più, fisicamente e psicologicamente, ma la squadra di Deschamps non ne approfitta per ‘azzannare’ la partita definitivamente sprecando qualche contropiede di troppo e fallendo nel recupero il match point con un diagonale di Tolisso respinto da Courtois. Il risultato però non cambia più e al triplice fischio finale a far festa sono Lloris e compagni: la Francia va in finale per la terza volta nella sua storia, la generazione d’oro del Belgio si accontenta della ‘finalina‘ dopo aver cullato sogni di gloria mondiali.

 

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