È solo un’ipotesi, remota, insieme a quella del self-made man italo americano Rocco Commisso. E molto meno realistica della prospettiva ormai in fase di realizzazione e che vede fondo Elliott al comando del Diavolo. Ma nel futuro del Milan che cerca di uscire dall’impasse di mister Li è comparso anche il nome di Dimitri Rybolovlev. Se in Italia lo conoscono in pochi, nel Mediterraneo è una star. Dall’isola di Onassis (Skorpios) comprata per una cifra oscillante tra i 100 e i 200 milioni di dollari, al Monaco calcio, passando per un divorzio record: l’oligarca classificato da Forbes nella lista degli 80 uomini più ricchi del pianeta è il re del potassio russo. Possiede infatti l’industria di fertilizzanti Uralkal ed è uno dei frutti della neo politica russa post Eltsin.

Non solo miliardario e filantropo, ma già nei libri di storia per un acquisto praticamente unico al mondo: dopo una trattativa lampo condotta in parallelo in due studi legali, uno di Ginevra e l’altro di Atene nell’aprile del 2014, fece sua l’isola che dagli anni Sessanta in poi vide soggiornare nello Ionio il gotha dell’economia mondiale, da Winston Churchill a Jacqueline Kennedy, che proprio sull’isola greca celebrò le sue nozze con l’armatore fresco di separazione con Maria Callas e poco simpatico agli Usa. Il fil rouge con Grecia e Cipro non è casuale. A Nicosia uno degli studi legali internazionali più in vista è stato fondato dall’attuale Presidente della Repubblica, Nikos Anastasiadis, che nel suo portafoglio clienti ha avuto ricchi oligarchi.

Il suo successo nasce dalle risorse naturali. Risale al 2005 la fusione in un unico operatore, la Belarusian Potash Company (BPC), di cui Rybolovlev divenne amministratore delegato, delle società Uralkali e Belaruskali. Nel 2008 i prezzi del cloruro di potassio aumentarono di oltre cinque volte, con un netto guadagno proprio per la Uralkali che era nata con meno di cento milioni di dollari di capitale per poi, in pochissimi anni, sfondare quota 35 miliardi alla Borsa di Londra. Passaggio che consentì a Uralkali di acquistare Silvinit nel 2010, un altro player nel settore del potassio, creando così un blocco fortissimo tra i produttori di cloruro nei cinque continenti. Lo dimostra il recordo raggiunto nel 2013, quando Rybolovlev è stato il numero uno tra i produttori mondiali di sali di potassio ed è diventato in Russia uno dei leader di imprese industriali globali più influenti.

A Cipro continua ad essere presente dopo che nel 2010 divenne azionista della più grande banca di Cipro, con la quota del 9,7%. L’investimento fu il frutto di un lavorìo di penetrazione socio-culturale sfociato nella costruzione della St. Nicholas Russian Orthodox Church di Limassol, il porto dove praticamente tutti i ristoranti e i giornalai usano la doppia lingua per le insegne, greco e russo. Il calcio è stata la naturale protesi di dividenti azionari e voglia di jet set: nel 2011 prende il 66% della squadra di calcio del Monaco, all’epoca in Ligue 2, che grazie a campagna acquisti e l’allenatore italiano Claudio Ranieri conquista la massima serie. L’anno dopo non bada a spese per il campionato di Ligue 1 con campioni del calibro di Falcao, Carvalho e Rodríguez. Il titolo non tarda ad arrivare, nel 2017. I tabloid inglesi hanno avuto parecchio materiale su di lui grazie al divorzio record costatogli cinque miliardi di dollari, passando per le performarnce di sua figlia 24enne Giekatrina che ha acquistato un appartamento a Manhattan per oltre 88 milioni dollari, in cui precedentemente aveva soggiornato l’ex presidente di Citigroup, Sanford Weill.

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Milan, Yonghong Li rifiuta l’offerta di Rocco Commisso. Per il momento il club resta “ostaggio” del suo presidente cinese

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Milan, la svolta (mancata): “Saltata trattativa tra mister Li e Rybolovlev. Ora il club è nelle mani del fondo Elliott”

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