I gol sotto porta di Neymar e Firmino, la solita difesa, qualche giocata e tanto cinismo. Così il Brasile elimina il Messico senza troppa fatica e si prepara già ai quarti di finale, in programma  venerdì alle 20 a Kazan contro la vincente di Belgio-Giappone. Chi pensava in un’altra sorpresa, dopo l’impresa della Russia e quella sfiorata dalla Danimarca, è stato illuso dalla partenza perfetta dei messicani: 25 minuti di corsa a mille e aperture veloci per il trio offensivo. Ma Alisson non ha tremato e alla lunga sono usciti i verdeoro, capaci di passare in vantaggio a inizio ripresa con Neymar e poi di chiudere la partita giusto per non soffrire nei minuti di recupero.

Il Brasile non stupisce, non ruba l’occhio, ma dalle serpentine di Neymar alle intese tra Coutinho e Gabriel Jesus dà l’impressione di poter essere letale in qualsiasi momento. Anche Willian agli ottavi gioca una partita quasi perfetta ed è un suo affondo sulla sinistra a regalare al numero 10 brasiliano un pallone da dover solo depositare in rete. Il disegno del ct Tite prevede poi un centrocampo di corazzieri a protezione della difesa che così diventa impenetrabile. Il Messico può solo rimpiangere qualche errore di precisione nei primi minuti, poi però non riesce più a offendere.

Dall’altra parte il Brasile impressiona soprattutto per la solidità – leggasi Thiago Silva, Miranda e Alisson – e per il cinismo con cui poi anche Firmino trasforma nel 2-0 finale l’assist di Neymar. Ancora lui, il numero 10 verdeoro partito in sordina ma che ora – mentre gli altri campioni, da Ronaldo a Messi, sono già in vacanza – diventa decisivo e migliora di partita in partita.

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