Una spiaggia su dieci – fra quelle premiate a livello mondiale con la Bandiera Blu – si trova in Italia. È questo il responso della 32esima edizione dell’ambito riconoscimento, assegnato ogni anno dalla danese Foundation for Environmental Education (Fee). Con i 26 nuovi ingressi del 2018, sono 368 le spiagge sulle quali sventolerà la Bandiera Blu. Una cifra record, trainata dalle regioni capofila Liguria e Toscana che si confermano rispettivamente al primo posto e al secondo posto con 27 e 19 Comuni. Ma la novità è sull’ultimo gradino del podio: scendono le Marche, con l’uscita di Gabicce, e sale la Campania grazie a tre nuovi ingressi: Piano di Sorrento, Sorrento e Ispani. La regione partenopea raggiunge così il totale di 18 bandiere.

Il riconoscimento viene assegnato sulla base di 32 criteri che comprendono la gestione sostenibile del territorio (dalla depurazione delle acque allo smaltimento dei rifiuti), la presenza di spazi verdi, la qualità dei servizi degli stabilimenti balneari. Ma non è solo il mare a essere giudicato. Se il podio è tutto targato mar Tirreno (per un totale di 64 Comuni), ad avanzare sono anche gli approdi turistici e i laghi. Questi ultimi passano dai 13 dell’anno scorso ai 16 del 2018. Entrano Trevignano Romano nel Lazio, Scanno in Abruzzo e Arona in Piemonte. Invariato, invece, il medagliere del Trentino Alto Adige e della Lombardia.

A trainare le nuove Bandiere blu 2018 è soprattutto il Sud. La Puglia conquista tre nuove località: Rodi garganico, Peschici e Zapponeta. Due ingressi in Sardegna, Trinità d’Agultu e Vignola, e altri due in Calabria (Tortora e Sellia Marina). Stessa situazione in Basilicata, che sale a 4 vessilli totali con l’assegnazione a Bernalda e Nova Siri. Segno negativo per Sicilia e Molise, che scendono rispettivamente a 6 e a 1 bandiera, con le perdite di Pozzallo e Termoli. Al Nord Veneto e Friuli Venezia Giulia rimangono stabili con 8 e 2 bandiere. L’Emilia Romagna sale a 7 grazie all’ingresso di Cattolica, mentre il Lazio resta a 8 con l’uscita di Anzio e l’ingresso del lago di Trevignano.

Articolo Precedente

Monselice, cementificio e diossina. Quali rischi per i cittadini?

next
Articolo Successivo

Energia eolica, fa gola alla malavita e distrugge i nostri monti

next