La sua era una vittoria già annunciata da settimane e la conferma è arrivata oggi, all’indomani del voto segreto del Parlamento. Miguel Diaz-Canel è stato eletto nuovo presidente di Cuba e con 603 voti su 604 (il 99,83% dei voti) ed è la prima figura istituzionale esterna alla famiglia Castro a guidare il paese. Il 57enne – ingegnere già ministro dell’Educazione superiore e a capo del Partito Comunista nella provincia centrale di Villa Clara e in quella orientale di Holguin – succede a Raul Castro, 86 anni, che però rimarrà al vertice del partito fino al 2021, quando è in programma il prossimo congresso. Diaz-Canel ha inaugurato il suo mandato con un discorso nel quale ha difeso la continuità della Rivoluzione comunista, in piena fedeltà con la “generazione storica” dei dirigenti che parteciparono nella guerra contro il regime di Fulgencio Batista.
“Non c’è spazio per una transizione che comprometta l’eredità gloriosa della Rivoluzione”, ha detto il presidente cubano ai deputati dell’Assemblea Nazionale, pochi minuti dopo la sua elezione agli incarichi di presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri. “Il mandato che abbiamo ricevuto è quello di dare continuità alla Rivoluzione”, ha aggiunto, sottolineando che “non c’è nessuno spazio per una restaurazione capitalista nell’isola” e “solo il Partito Comunista può garantire la sicurezza e il benessere del popolo cubano”. I parlamentari hanno approvato anche la nomina di Salvador Valdes a primo vicepresidente del governo per i prossimi 5 anni. L’Aula, secondo un iter non usuale, si è riunito in sessione nell’arco di due giorni. Ieri sono state presentate e votate le candidature per il Consiglio di Stato, l’organo che governa il paese. I risultati sono stati resi noti oggi.
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