In Calabria la Lega correva assieme al Movimento per la sovranità nazionale, i reduci della destra reggina che hanno governato la città e la Regione ai tempi dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti.

In riva allo Stretto, così, il Carroccio ha superato il 7% che ha consentito a Matteo Salvini di essere eletto senatore proprio con gli oltre 15mila voti raccolti nella provincia di Reggio.
Voti che sarebbero dovuti servire a catapultare a Palazzo Madama Tilde Minasi. La legge elettorale, però, ha imposto che quel seggio sia di Matteo Salvini e non della fedelissima di Scopelliti che in questo modo, assieme al Movimento per la sovranità nazionale, ha portato acqua al mulino della Lega.

“È una legge elettorale balorda” è il commento della candidata che, davanti alle telecamere sembra non aver accusato il colpo: “Siamo contenti di aver contribuito a far diventare il primo partito della destra. Credo che la Lega oggi sia il partito che più difende la nostra identità nazionale. Matteo Salvini non ha scelto di restare qui. Sono certa che lui non farà mancare il suo interesse per questo territorio. Non ci siamo candidati con la Lega per avere un posto al sole. A noi non interessano le poltrone”.

Le fa eco il responsabile locale del Movimento Franco Germanò: “Se noi avessimo avuto il minimo dubbio che la Lega di Salvini fosse ancora la lega di Bossi, non avremmo fatto quest’accordo con la Lega”

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