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Risultati elezioni 2018, le sette lezioni che la sinistra deve imparare - 3/3

Risultati elezioni 2018, le sette lezioni che la sinistra deve imparare - 3/3
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6) Meno Europa. I partiti euro-scettici (anche se con posizioni meno nette del passato) rappresentano la maggioranza degli italiani. Il caso Embraco è stato un punto di svolta nella campagna elettorale. Gli operai piemontesi guadagnavano 1450 euro nette al mese. La loro fabbrica nei tempi d’oro impiegava 2mila e 500 unità. Gli operai di Embraco Slovacchia (gruppo Whirlpool) invece guadagnano 500 euro nette al mese. Ci possiamo stupire se a Spisska Nova Ves ora i dipendenti sono diventati proprio 2mila e 500 mentre Embraco Italia chiude? Trump ha vinto le elezioni perché ha garantito gli operai degli stabilimenti Whirlpool in Usa con i dazi sulle lavatrici importate fino al 50 per cento. L’Europa impedisce i dazi ma permette differenze salariali e fiscali e pure gli aiuti di Stato a favore della Embraco Slovacchia. Gli operai euroscettici hanno tutti i torti? Per gli universitari italiani che possono studiare a Londra o a Maastricht pagando meno tasse che alla Bocconi, l’Europa è stata una grande opportunità. Ma per i 2mila e 500 operai di Chieri non sarà stata una fregatura? A questa domanda né la sinistra globalista renziana né la destra liberista berlusconiana hanno risposto. Le piazzate del ministro Carlo Calenda a Bruxelles a beneficio di telecamere non hanno incantato nessuno.

7) Lo struzzo e l’immigrazione. La tecnica della negazione del problema immigrazione è stata punita. Non c’è solo populismo e razzismo ma anche una scelta razionale dietro molti voti alla Lega di Matteo Salvini e a Fratelli d’Italia. Nelle periferie delle grandi città e in molti paesi della provincia italiana sono le classi sociali più basse a scontare gli effetti dell’ingresso in Italia di giovani senza lavoro provenienti da culture diverse e di difficile integrazione. La piccola e anche la media borghesia di molte zone delle periferie delle grandi città registra un peggioramento delle condizioni di vita. Non solo per la crisi ma anche per effetto dell’immigrazione. Ai Parioli e nel centro di Roma (dove il Pd tiene) un immigrato in più non crea grandi problemi. Ci sono zone semiperiferiche di Roma nelle quali le case hanno perso il loro valore e i negozi italiani chiudono uno dopo l’altro per effetto dell’aumento degli immigrati. Chi vede con i suoi occhi i ragazzi immigrati senza lavoro sotto casa che bighellonano, litigano in preda all’alcol o spacciano senza controllo chiede sicurezza e rimpiange il passato. Questo elettorato non è rassicurato ma irritato quando vede i politici del Pd che negano o minimizzano. La sinistra con Marco Minniti ha cercato di invertire la rotta ma ha messo la testa sotto la sabbia per troppo tempo.

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