“Parole di verità mi impongono di dire che la nostra democrazia è forte, più forte di ogni rischio totalitario“. Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi, a Sant’Anna di Stazzema per iscriversi all’anagrafe antifascista. Sant’Anna, come tutti sanno, fu il luogo di un eccidio nazifascista che fece 560 vittime tra la popolazione civile nell’agosto 1944. Prima di salire al sacrario, Renzi – accompagnato da parlamentari e dirigenti democratici – ha parlato con i superstiti e deposto una corona al cippo che ricorda la strage. “Il dovere della memoria – dice Renzi – il dovere della memoria non può essere un hobby” perché “senza memoria non c’è futuro”. Una visita che arriva dopo le polemiche per l’assenza del partito alla marcia antifascista di Macerata di sabato scorso e dopo l’annuncio dell’adesione al corteo dell’Anpi del 24 febbraio, a Roma.

Andare a Sant’Anna, spiega Renzi, è “un gesto semplice, tranquillo dopo tutte le polemiche”. “Mi pare esagerato chi dice siamo a un passo” da un nuovo fascismo, aggiunge, e certamente “picchiare un carabiniere non è antifascista“. Ma rispetto ai valori dell’antifascismo “non si indietreggi neanche di un centimetro”. L’ex presidente del Consiglio sottolinea che “essere antifascisti è un valore che va rivendicato, è costitutivo della nostra democrazia. Antifascista deve essere il Pd come tutte le altre forze politiche, altrimenti non si ha dignità di far parte della comunità democratica italiana”. Il segretario democratico ricorda che “i nazisti non avrebbero potuto fare tutto quello che hanno fatto, arrivare fin quassù, se non fossero stati accompagnati dai fascisti, dagli italiani, il nostro Paese è stato corresponsabile“. Ma Renzi insiste: “Non abbiamo paura che domattina venga la dittatura ma ci impegniamo a lottare per l’educazIone, chi legge Mein kampf legge il libro del male assoluto“.

Proprio oggi, peraltro, il quotidiano romano Il Tempo ha lanciato un appello e una raccolta firme per una “anagrafe nazionale anticomunista” contro “la farsa e l’ipocrisia dell’anagrafe antifascista”. “Pure Renzi fa il partigiano – scrive il giornale diretto da Gianmarco Chiocci – E allora noi firmiamo così. Contro la farsa e l’ipocrisia dell’anagrafe antifascista aderite all’appello contro l’ideologia più criminale della storia”. In un ritaglio a centro pagina compare il simbolo sbarrato di falce e martello e si legge: “Anagrafe Anticomunista, firma anche tu”. L’invito agli eventuali firmatari è quello di diventare, si legge in un intervento di Marcello Veneziani, “cittadini onorari di Fiume e di Porzûs, dell’Istria e della Dalmazia, del Triangolo rosso dell’Emilia e di mille altri luoghi in cui il comunismo ha lasciato vittime. Diventate cittadini onorari dei tanti luoghi in cui le Brigate rosse e le altre formazioni terroristiche hanno ucciso borghesi e proletari, ragazzi e militanti di destra, magistrati e politici, giornalisti, professori e casalinghe nel nome del comunismo”.

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