Si può ancora evitare la vittoria della destra alle elezioni italiane. Direi quasi che dipende dai fuorisede. Se noi non candidati, se noi che non ci riconosciamo nell’offerta politica, se noi che siamo stati con le manifestazioni antirazziste di questi o altri giorni, se noi “scendiamo in campo” possiamo provocare quella partecipazione in più che evita all’alleanza Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia la maggioranza assoluta dei seggi.

La situazione è profondamente cambiata da come sembrava fino a fine anno. Molti non l’hanno ancora capito, e continuano a pensare che “tanto non cambia niente” o che ci sia il pericologrillino” o viceversa quello “renziano“. No, siamo entrati in un’altra fase, la coalizione di destra è sicuramente la prima tra i vari poli, ed è anche  impossibile che si possa poi rompere per un accordo di centro tra Forza Italia e Pd (mancano i seggi per un Renzusconi, come ho scritto nel mio ultimo post). Per come si sono messe le cose il 4 marzo è un referendum sul “fascio-leghismo“.

Se vince, è ben diversa dai governi Berlusconi che abbiamo vissuto varie volte. E’ una destra in cui Lega e Fratelli d’Italia sommati han più voti di Berlusconi, in cui si mettono in discussione unioni civili, biotestamento, divieto di tortura, persino le promozioni agli arabi al Museo Egizio, oltre alla progressività fiscale e ai diritti umani dei migranti. Certo è vero che molte delle loro sparate sono perfortuna inattuabili perché contrarie a leggi trattati e regole internazionali. E che non uscirebbero dalla Unione europea (farebbero “solo” dell’Italia la propaggine meridionale della xenofobia e dell’arretratezza polacca e ungherese). Ma vivremmo sotto un governo ansiogeno e retrogrado più o meno come Trump.

Tutto questo si può ancora evitare non litigandosi all’ultima goccia di sangue i voti tra Pd 5 stelle e Leu, ma comprendendo che poche centinaia di migliaia di voti in più alle forze anti-berluscoleghiste farebbero la differenza decisiva. Considerare dalla stessa parte 5 stelle Pd e alleati e Leu può sembrare fantapolitico. Ma se penso ad alcuni militanti o sicuri elettori di ciascuna delle tre opzioni che ho visto al corteo del 10 febbraio, da una parte, e al turpiloquio parafascista di Salvini dall’altra, non è fantapolitica. Certo sarebbe meglio si fosse già formata una grande coalizione per la giustizia e la sicurezza sociale l ‘ambiente i diritti e quant’altro.

Ma alle volte è anche dai no che si costruiscono le alleanze e i sì. In questo caso si tratta innanzitutto di incoraggiare al voto e di aiutare materialmente ad andare a votare: i fuorisede, i delusi, i disinformati, gli indifferenti. Questa è la semplicissima urgente proposta. Contro cosa, è chiaro. Per cosa anche: per la apertura di un dialogo inedito ma necessario per un governo rispettoso dei valori umani e sociali della Costituzione.

Ps: chi volesse collaborare per questo o analoghi appelli può scrivermi a paolohutter@gmail.com

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