Ieri l’hanno scritto tutti i giornali: una delle sorprese più positive di Sanremo 2018 è Michelle Hunziker. Io ieri avevo scelto Fiorello, come emblema delle cose che vanno in questo festival, ma oggi rimedio e mi associo all’entusiasmo per Michelle. Poiché ho visto anche parecchie reazioni negative sui social, che hanno preso di mira il sorriso o “le tette” della conduttrice vi spiego la mia scelta. Lasciamo stare per favore il sorriso e il seno e parliamo di tv.
Quando fu annunciata la squadra dei presentatori, fu abbastanza facile prefigurarsi i ruoli: Baglioni conduttore un po’ defilato, Pierfrancesco Favino suo alter ego, Michelle valletta classica, non certo muta, spigliata, dialogante, ma sempre valletta. Quello che è successo sul palco ha ribaltato questa previsione. Non paga di esibire la sua indiscutibile bellezza, le sue doti canore e quelle acrobatiche (formidabile il balletto Despacito), Michelle si è presa il ruolo di vera conduttrice, dettando i tempi, dialogando con i cantanti, gli ospiti e il pubblico in sala. Lo ha fatto senza prevaricare, serenamente, in piena, visibile armonia con i suoi compagni di strada. Questa è la vera sorpresa televisiva. L’anno scorso si celebrò tanto il “prestito” di Mediaset di Maria de Filippi. Ma la sua presenza fu alla fine insignificante e l’unico vantaggio fu la sua gratuità. Quest’anno il prestito è costato qualcosa, ma è di ben altro spessore. Forse aveva ragione mia nonna quando diceva che chi più spende meno spende.
Ieri sera però è anche arrivata la prima delusione, cocente, almeno per chi come me aveva riposto particolari aspettative su quel momento. Parlo della celebrazione dei 50 anni della vittoria sanremese di Sergio Endrigo con Canzone per te. Ora, lo diciamo soprattutto per i più giovani, la vittoria di Endrigo al festival non è un episodio qualunque, fa parte della storia culturale del nostro paese. Era il ’68 e tra università occupate, contestazione globale e polemica dura contro riti del consumismo culturale, di cui Sanremo rappresentava l’emblema, il festival ebbe il coraggio di premiare un cantautore, l’opposto della linea musicale ufficiale, un personaggio più amato dai giovani contestatori che dal largo pubblico.
Fu anche una sorta di risarcimento al mondo dei cantautori duramente colpito l’anno prima proprio a Sanremo dal suicidio di Tenco. Insomma una bella storia, uno di quei momenti felici in cui il festival dimostra di saper cogliere lo spirito del tempo. Ma che senso ha affidarne il ricordo al Volo? Proprio a un gruppo di tenorini bravi, fortunati e di successo ma che incarna quell’immagine di Italia tradizionale, un po’ mammona, che piace tanto a certi stranieri, piena di retorica e prossima al kitch, l’esatto opposto dell’originalità anticonformista di Endrigo. Ieri sera sentendo la loro interpretazione piena di acuti e di gorgheggi Canzone per te sembrava un brano uscito dal repertorio di Claudio Villa più che da quello di Sergio Endrigo.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez