Un usciere del Vaticano è stato arrestato mentre aveva con sé cocaina e cinque chiavette usb piene di video e foto pedopornografici. Ma, come ha scritto il giudice pe rle indagini preliminari, “il materiale è chiaramente detenuto a fini di cessione a terzi“. Allora, si sono chiesti gli investigatori, “a chi erano destinati droga e filmini in cui sono vittime minori?” Ostilio Del Balzo, così si chiama l’uomo arrestato, non ha voluto rivelarlo. Neanche dopo tre mesi di carcere a Regina Coeli. Ora Del Balzo si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, per evitare rischi di fuga, ma rischia una condanna superiore ai cinque anni di detenzione.

A riportare la notizia è La Repubblica, che spiega che l’uomo è un 47enne incensurato, impiegato presso il Pontificio consiglio della cultura. Lavorando in territorio Vaticano, inaccessibile per le forze dell’ordine italiane, Del Balzo è stato arrestato il primo settembre scorso dai carabinieri mentre saliva in auto, a Borgo Santo Spirito. I militari hanno controllato la vettura e lì hanno trovato “una pochette viola con strisce bianche nel cui interno rinvenivano una busta con trenta involucri termosaldati di cocaina per un peso complessivo di quindici grammi e conque mini pen drive aventi tutte lo stesso contenuto” scrive il quotidiano riportando le parole del verbale dei carabinieri.

L’uomo ora attende il processo, probabilmente con il rito immediato, in cui dovrà rispondere dell’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacienti e detenzione di materiale pedopornografico aggravata dall’ingente quantità. Dato il suo incarico, gli inquirenti sospettano che droga e video fossero destinati a qualcuno del Vaticano, che potrebbe coprire l’uomo. Per questo il gip Daniela Caramico D’Auria gli ha negato la libertà: “Si tratta di una persona che lavora in ambito extraterritoriale sotto la giurisdizione dello stato Vaticano – sottolinea – e che potrebbe godere anche di appoggi che lo spingono a trovare ospitalità in ambienti protetti”.

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