Sono otto gli indagati per il blitz fascista di Forza Nuova avvenuto mercoledì 6 dicembre davanti alla redazione del quotidiano La Repubblica. La Procura di Roma contesta loro i reati di manifestazione senza preavviso, travisamento, violenza privata e accensione di artifizi pirotecnici in luogo aperto al pubblico. Due militanti del movimento di estrema destra erano stati identificati e denunciati a piede libero ieri dalla Digos, mentre altri sei sono stati identificati oggi anche grazie alle telecamere delle zone vicine. Uno di loro è minorenne,

Sulla vicenda è intervenuto anche il capo della polizia Franco Gabrielli, che ha definito il blitz di ieri “molto grave“. “Tutte le volte che si mette in discussione la possibilità che la stampa sia libera“, ha detto a margine di un incontro a Roma, “credo sia un interrogativo per tutti. Su queste vicende credo che non si debba mai avere l’improntitudine di fare dei distinguo. Queste cose vanno condannate senza ma senza se, che riguardino testate che si collocano a destra, a sinistra o al centro”. Sullo stesso tenore le dichiarazioni del ministro dell’Interno Marco Minniti: “Se qualcuno pensa che in un momento di incertezza politica ci possa essere spazio per infiltrare pratiche antidemocratiche, la risposta è semplice: non c’è aria. Ci sono i corpi dello Stato che non subiscono incertezza politica”, ha scandito il ministro.

La Repubblica tradita

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