Il 29 aprile dell’anno scorso il gup di Milano aveva spacchettato il processo Ruby ter, quello per corruzione in atti giudiziari, inviando alle procure competenti la posizione dell’imputato. Oggi l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Siena. Il gup del tribunale toscano Roberta Malavasi ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura nell’ambito dell’inchiesta. A Siena, infatti, si sarebbe compiuto il reato secondo cui Berlusconi avrebbe pagato Danilo Mariani, pianista delle feste di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso olgettine. Le altre posizione erano state trasferite a Torino (dove è stato chiesto il rinvio a giudizio pochi giorni fa, ndr), Pescara, Treviso, Roma, Monza. Il processo inizierà il 1 febbraio.

L’accusa nei confronti del leader di Forza Italia è quello di aver pagato i testimoni del processo Ruby, quello per concussione e prostrituzione minorile da cui è stato assolto, perché mentissero sulle cene eleganti di Arcore. Secondo l’accusa, l’ex premier ha comprato il silenzio delle Olgettine e di altri che partecipavano alle serate ad alto tasso erotico a Villa San Martino.

Sul banco dei testimoni Danilo Mariani, il pianista di Arcore, palazzo Grazioli e villa Certosa, aveva detto che a Berlusconi durante le feste non era scappato neppure un abbraccio paterno: “Non c’erano contatti fisici tra Berlusconi e le sue ospiti ma solo strette di mano”, anche se alcune delle giovani ospiti ballavano “in modo sexy, provocante”. Il pianista aveva raccontato anche di Ruby ricordando che una sera la ragazza “su YouTube fece vedere il video di una cantante egiziana, diceva che era sua madre”. Mariani aveva confermato che erano sempre presenti i camerieri e il barman. Alcool a fiumi durante le feste? Ragazze sbronze? Assolutamente no: “In discoteca si beveva moderatamente: il drink più alcolico era a base di champagne”. E Berlusconi cosa faceva? Da buon padrone di casa “stava seduto e parlava con gli ospiti”. Tra le pieghe dell’inchiesta era emerso che l’Immobiliare Dueville, nel 2011 partecipata al 40 per cento dalla Dolcedrago di Berlusconi e per il restante 60 per cento da due delle 22 società che controllano Fininves, aveva acquistato in località Sarteano (comune senese di cinquemila anime) una casa del pianista.

Nell’udienza di oggi il gup Roberta Malavasi ha respinto le eccezioni preliminari presentate dalla difesa dell’ex premier, gli avvocati Franco Coppi del foro di Roma, Federico Cecconi di Milano e Enrico De Martino di Siena, sull’incompetenza territoriale e sull’inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche. A giudizio con l’accusa di falsa testimonianza anche il pianista di Arcore Mariani, senese, difeso dagli avvocati Salvatore Pino del foro di Milano (e legale di Fininvest in altri procedimenti) e Fanni Zoi di Siena. Secondo l’accusa i bonifici mensili da 3mila euro effettuati da Berlusconi a Mariani come ‘rimborsi spesa’ sarebbero invece dei pagamenti per indurre il pianista di Arcore mentire al processo.

 

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