Per sette volte i 44 membri dell’equipaggio del sottomarino argentino Ara San Juan, scomparso al largo della Patagonia quattro giorni fa, hanno cercato di mettersi in contatto con le autorità sulla terraferma. Secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa argentino, le chiamate inviate sono durate tra i 4 e i 36 secondi e sono state ricevute tra le 10.52 e le 15.42 di sabato 18 novembre senza però agganciare la base della Marina. “Stiamo lavorando duramente – ha scritto il ministro della Difesa argentino, Oscar Aguad su Twitter – per individuare il sottomarino e siamo vicini alle famiglie dei 44 membri dell’equipaggio, che presto potrebbero riabbracciare i loro cari”.

L’ultimo contatto radio del sottomarino risale a mercoledì 15 novembre. Da allora è stata persa ogni comunicazione. Le ricerche, avviate con l’ausilio di imbarcazioni e aerei, non hanno ancora dato alcun esito positivo. Nel comunicato diramato ieri sera, il ministero della Difesa argentino sottolinea che i tentativi di comunicazione “indicano che l’equipaggio sta cercando di stabilire un contatto” con le basi navali.

Enrique Balbi, portavoce della Marina, ha dichiarato alla televisione pubblica che la forza e l’altezza delle onde dell’Oceano Atlantico potrebbero indebolire il segnale proveniente dal sottomarino. Le sue ultime coordinate, ha fatto sapere il ministero della Difesa argentino, lo individuavano nel Golfo San Jorge, 240 miglia nautiche (432 chilometri) al largo della costa, nel sud-est della penisola di Valdes, a circa 1.300 chilometri a sud di Buenos Aires. Il sommergibile, 65 metri di lunghezza e 7 di diametro, partito dalla base navale di Ushuaia, era diretto alla base di Mar del Plata, dove, secondo quanto previsto, sarebbe dovuto arrivare tra oggi e domani.

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