Battibecco a L’Aria che Tira (La7) tra il deputato del Pd, Gennaro Migliore, e il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, su Mps. Borghi commenta: “Il partito di Renzi ha delle responsabilità, perché, mentre con la CredieuroNord della Lega nessuno ci ha perso, con il Mps il buco tra azionisti, obbligazionisti, aumenti del capitale bruciato e soldi che ci ha messo lo Stato, veleggia sui 40 miliardi di euro. Stiamo parlando di qualcosa che, se non è il più grande buco della storia della Repubblica italiana, poco ci manca”. Migliore insorge: “E cosa c’entra Mps col Pd?“. Borghi scoppia a ridere e risponde: “E’ come dire: ‘cosa c’entra Ponzio Pilato con la condanna di Gesù?’. Il Mps è la banca che è sempre stata costantemente governata dal Pd, partendo dal Pci“. “Questa è un’affermazione grave”, ribatte Migliore. “I vertici della banca venivano nominati dagli enti locali” – continua l’economista – “che per un caso del destino erano sempre del Pci. Su una cosa, però, devo dare ragione a Renzi: il Mps veniva sempre presa dal Pci, dal Pds, ecc. come pozzo da cui attingere soldi“. E cita i casi degli acquisti della Banca Agricola Mantovana, della Banca 121 e della Banca Antonveneta da parte Mps. Poi menziona Mario Draghi, ha guidato la Banca d’Italia nel periodo compreso tra il 2005 e il 2011: “Con una spintarella, diciamo così, ci fu un’autorizzazione di Banca d’Italia all’acquisto di Antonveneta, firmata da Mario Draghi. So che fa paura toccare il nome di Draghi, però all’epoca così fu. Il 10 gennaio del 2008 un parlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio, di cui si è sempre detto malissimo, portò in procura a Siena una denuncia molto circostanziata in cui chiedeva lumi su tutti quei miliardi in gioco. E la procura non disse nulla”
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