I militari negano, a differenza di quanto scritto da Financial Times e New York Times, che quello in corso in Zimbabwe sia un colpo di Stato. Ma dopo almeno tre esplosioni avvenute nella notte nella capitale Harare e i blindati scesi nelle strade, l’esercito ha annunciato di avere in custodia il presidente Robert Mugabe e la moglie Grace. Arrestati. E mentre Mugabe pensa a ufficializzare le dimissioni, Grace è già fuggita in Namibia. La notizia arriva da un parlamentare del partito di opposizione Mdc, Eddie Cross, alla Bbc, aggiungendo di ritenere che alla donna sia stato concesso di lasciare il paese la scorsa notte dall’esercito. Ed è proprio Grace, la moglie del dittatore, al centro delle tensioni: vista l’età del marito, da tempo prepara la successione e ambisce alla presidenza del Paese. Ricca e in grado di comprarsi alleati politici, non godeva però del consenso popolare. E visto che per lei, dopo la morte del consorte, sarebbe stato difficile continuare a vivere nel Paese africano, Mugabe ha negoziato la sua uscita dal Paese.

L’arresto di Mugabe e della moglie – “La loro sicurezza è garantita”, ha detto alla tv pubblica un portavoce delle forze armate, che hanno anche circondato uffici governativi e strade della capitale. L’arresto è stato confermato anche da Zanu-Pf, il partito al governo del presidente Robert Mugabe, ma precisa che la ‘first family’ sta bene. Poi nega che ci sia stato un colpo di Stato, parlando soltanto di una “transizione senza spargimento di sangue in cui persone corrotte sono state arrestate e un uomo anziano di cui la moglie approfittava è stato fermato”. Ad interim, si legge ancora sull’account twitter del partito, “Emmerson Mnangagwa sarà presidente di Zanu Pf“, si legge in una serie di tweet. Mnangagwa è stato rimosso dall’incarico di vice presidente dello Zimbabwe la scorsa settimana per mano di Mugabe, mentre fino a poco tempo prima era ritenuto il suo probabile successore. “La scorsa notte la ‘first family’ è stata arrestata e sta bene, era necessario sia per la Costituzione che per l’integrità della nostra nazione. Né lo Zimbabwe né Zanu sono di proprietà di Mugabe e della moglie. Oggi comincia una nuova era e Mnangagwa ci aiuterà a ottenere uno Zimbabwe migliore”.

Chi è Grace Mugabe – 52 anni, è considerata una figura divisiva nel paese africano. Chiamata dai suoi detrattori Dis-Grace, ma anche Gucci Grace per i suoi gusti dispendiosi, lavorava nel 1987 come segretaria al palazzo presidenziale quando diventò l’amante di Robert Mugabe, di 41 anni più vecchio di lei. Allora entrambi erano sposati, ma la prima moglie di Mugabe, Sally, era malata di cancro. Nel 1988, Grace ebbe una prima figlia dal presidente dello Zimbabwe, Bona, cui seguì Robert nel 1990. Nel 1996, quattro anni dopo la morte della prima moglie, Mugabe sposò Grace in una fastosa cerimonia con 40mila invitati. Successivamente arrivò una terza figlia, Bellarmine.

Sally era stata una first lady molto popolare, e Grace rimase nei primi tempi nell’ombra. Appariva accanto al marito nelle cerimonie ufficiali, fondò un orfanatrofio e s’impegnò nello sviluppo di una fattoria modello. All’estero, la first lady si dedicava ad uno shopping sfrenato, ma in patria se ne parlava poco. E’ solo a partire dal 2014, quando è diventata leader della Lega femminile del partito Zanu al potere, che sono emerse le sue ambizioni politiche. In soli tre mesi, l’università dello Zimbabwe le ha conferito un dottorato e presto la strada davanti alla sede del partito Zanu è stata ribattezzata “Via dottoressa Grace Mugabe”.

Appena arrivata ai vertici della Lega femminile, Grace è riuscita a far espellere dal partito l’allora vice presidente Joice Mujuru. Decisa e determinata, Grace ha cominciato a tenere comizi in tutto il paese, dimostrando di avere una lingua tagliente contro chi veniva considerato un avversario del marito. Presto è diventata una sorta di primo ministro ufficioso, con l’evidente ambizione di succedere al marito ultranovantenne. Molto temuta, lodata per il suo acume dalla stampa di regime, Grace è però poco amata.

Le esplosioni nella capitale – Sono state sentite dopo che il comandante dell’esercito Constantino Chiwenga ha minacciato di “intervenire” per calmare le tensioni politiche del Paese. L’esercito ha preso il potere ma, in un annuncio alla tv di Stato, ha specificato che sta prendendo di mira i “criminali” intorno al presidente 93enne, assicurando che invece il capo di Stato e la sua famiglia sono “sani e salvi”. Intanto i soldati, con veicoli blindati, hanno bloccato le strade che portano ai principali uffici del governo, al Parlamento e ai tribunali nel centro della capitale Harare. Secondo una fonte del governo, il ministro delle Finanze Ignatius Chombo, alto membro della cosiddetta fazione G40 del partito Zanu-Pf guidato da  Grace Mugabe, è stato arrestato dall’esercito.

Le epurazioni nel partito di Mugabe – La tensione è salita nel paese all’indomani dell’avvertimento lanciato da Chiwenga, che si è detto pronto ad intervenire per porre fine alle purghe all’interno del partito al potere Zanu-Pf, che hanno portato alla rimozione del vicepresidente, Emmerson Mnangagwa, potenziale successore del 93enne capo di Stato. L’ambasciata americana a Harare ha intanto esortato i cittadini americani presenti nel paese a stare al riparo ed ha annunciato la chiusura dei propri uffici al pubblico a seguito delle voci riguardanti un tentato golpe nello Zimbabwe. “In conseguenza dell’incertezza politica attuale, l’ambasciatore ha chiesto ai propri dipendenti di restare a casa domani”, ha scritto la sede diplomatica sul suo sito nella tarda giornata di ieri. “Al personale del governo americano è stato chiesto di restare al riparo nelle proprie abitazioni durante la notte”.

Mnangagwa ha elogiato l’intervento dei militari rivelando l’esistenza di una trattativa tra le forze armate e Mugabe che avrebbe cercato di fermarli. “Salutiamo e applaudiamo il coraggio della nostra Zdf che, in maniera decisiva ha respinto concessioni dell’ultimo da parte di un dirigente il cui unico obbiettivo era di creare una dinastia familiare”, ha scritto Mnangagwa su Twitter.
“Una fase di transizione guidata dall’esercito spianerà ora la strada a un’elezione libera, corretta e democratica”, ha aggiunto l’esponente detto “il coccodrillo”. Mnangagwa, che dopo 50 anni passati al fianco di Mugabe diventando potenziale successore all’ultranovantenne capo di Stato, era stato silurato la settimana scorsa con l’accusa di tramare contro il capo di Stato anche con l’ausilio di stregoni aprendo la strada per una presa del potere da parte della consorte del presidente, Grace, di 41 anni più giovane del marito.

Il nome di Mugabe già cancellato dal cartello dell’aeroporto – Su Twitter è apparsa una foto che attesta come su un cartello stradale per l’”aeroporto internazionale” di Harare è stato coperto il nome “Robert Mugabe” con nastro adesivo da pacchi. L’insegna era stata apposta solo una settimana fa in una tardiva forma di culto della personalità. L’intitolazione dell’aeroporto internazionale di Harare mentre Mugabe è ancora in vita era stata annunciata meno di una settimana fa: il ministro dei Trasporti, Joram Gumbo, aveva confermato che l’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile (Icao) aveva approvato “di recente” la procedura di cambio di nome e del codice dell’aeroporto.

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