Tredici voti a favore, 11 contrari. E’ stata oggetto di contestazioni fino all’ultimo la scelta del governo di concedere per altri 9 anni e senza gara la gestione del Gratta e vinci alla Lottomatica-Igt. Alla fine della mattina del 14 novembre una stentata maggioranza in commissione Bilancio del Senato ha impresso il sigillo parlamentare sull’operazione. Perfino un esponente del governo, il viceministro dell’Economia, Enrico Morando del Pd, ha avanzato mille dubbi provando a frenare quella che a molti è sembrata una forzatura a favore della più grande azienda del settore dei giochi senza adeguate contropartite. Per giorni Morando ha annunciato un emendamento al testo del governo che però alla fine non è mai stato presentato.

La linea pro Lottomatica della maggioranza Pd e del governo Gentiloni si inserisce in un contesto di grande prodigalità dello Stato nei confronti dei concessionari pubblici ai quali vengono elargite proroghe sostanziose dal punto di vista temporale e quindi del valore economico anche a costo di mettersi contro l’Europa che da anni predica il contrario. Negli stessi giorni in cui concede il rinnovo automatico a Lottomatica, il governo regala 30 anni di proroga della concessione A22 del Brennero alle province autonome di Trento e Bolzano e alla Regione Trentino-Alto Adige. E si prodiga per incrementare di altri 4 anni, dal 2038 al 2042, la già lunghissima concessione dell’Autosole e degli altri più di mille chilometri della rete Autostrade per l’Italia-Aspi della famiglia Benetton. Con pari sforzo il governo si spende per accontentare la famiglia Gavio che gestisce le autostrade del nordovest. Gli unici con cui il governo rispetta pedissequamente i dettami europei sono i concessionari demaniali ai quali 10 minuti prima del voto che elargiva il prolungamento automatico a Lottomatica per il Gratta e vinci, è stato negato dal Pd e dalla maggioranza il rinnovo della gestione delle spiagge con l’argomento che “ce lo chiede l’Europa”.

Con insistenza a Bruxelles insistono sulla necessità di non rinnovare automaticamente le concessioni e di metterle a gara ogni volta che scadono per favorire la concorrenza. E gli interessi dei singoli Stati che con le gare possono spuntare condizioni più vantaggiose. Se il governo avesse voluto, sarebbe potuto succedere facilmente anche con il Gratta e vinci, i popolarissimi Grattini che da anni stanno avendo un notevole successo e quindi attirano l’interesse e gli appetiti di molte altre aziende del settore dei giochi, sia nazionali sia internazionali.

I Grattini sono destinati a crescere ancora sia perché si trovano facilmente ovunque, dai tabaccai ai bar, sia perché giocare è facile, basta grattare la scheda, sia perché il contingentamento del numero delle slot machine presumibilmente creerà altri spazi proprio per il Gratta e vinci. Proprio lunedì Lottomatica-Igt ha reso noti i risultati del terzo trimestre 2017 che evidenziano il successo sicuro e crescente dei Grattini cresciuti di oltre il 5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con alle spalle questi successi e questi numeri lo Stato avrebbe potuto indire una gara, sicuro che dai concorrenti di mezzo mondo avrebbe potuto spuntare condizioni migliori di quelle che sta ottenendo da Lottomatica: 800 milioni di euro in totale, 50 subito nel 2017, il resto l’anno prossimo. Gli stessi 800 milioni che lo Stato aveva voluto 9 anni fa da Lottomatica, al momento della stipula del primo contratto di concessione. Perché il governo abbia pervicacemente rifiutato la strada della gara resta un mistero.

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