Dopo l’indignazione e le indagini, arrivano i primi provvedimenti. Quattro giorni dopo la scoperta degli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma all’interno dello stadio Olimpico, il questore della Capitale, Guido Marino, firma 13 Daspo nei confronti degli ultras della Lazio identificati nel corso dell’inchiesta.

Undici divieti di assistere alle manifestazioni sportive hanno una durata di 5 anni, un altro – della stessa durata – prevede anche l’obbligo di firma, in quanto a carico di un tifoso biancoceleste che aveva già scontato un precedente Daspo. Un provvedimento lungo 8 anni con obbligo di firma è stato emanato nei confronti di un 46enne che già in passato aveva scontato tre distinti periodi di Daspo. Tra i destinatari, spiega la polizia, risultano 6 persone appartenenti al gruppo ultrà degli Irriducibili. Gli ulteriori provvedimenti di cinque anni semplici sono a carico di persone senza precedenti penali e di età variabile tra i 17 ed i 30 anni.

Le persone colpite dal Daspo sono tra le 20 che la polizia ha identificato e per le quali si ipotizza il reato di atti di discriminazione razziale mediante l’affissione di materiale antisemita, offensivo per il contenuto e in grado di incitare all’odio razziale. Un’indagine parallela è stata avviata la procura della Federcalcio guidata dal prefetto Giuseppe Pecoraro: la magistratura sportiva contesta al presidente della Lazio Claudio Lotito e al club la violazione dell’articolo 1-bis, relativo alla lealtà sportiva, e aver compiuto atti discriminatori.

 

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