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Formula 1, Gp Malesia: la sfortuna non esiste. Ma la Ferrari può ancora sperare nel mondiale

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E’ una Ferrari coraggiosa, competitiva, d’attacco quella vista in Malesia. Sebastian Vettel contro ogni vicissitudine ha portato comunque la sua SF70-H a punti sfiorando il podio e forse ottenendo il massimo di quello che si poteva ottenere quest’oggi. Tanti i problemi incontrati e anche superati fino all’ultimo, forse evitabile, del contatto nel giro di rientro dopo la bandiera a scacchi, con Lance Stroll, che potrebbe portare alla sostituzione di alcuni elementi meccanici e quindi all’arretramento in griglia nel GP del Giappone.

Una Ferrari sfortunata? Ho sempre creduto che nelle corse automobilistiche quando accade qualcosa non è mai casuale. Se non si possiede l’affidabilità ad esempio, le cause vanno ricercate internamente alla squadra. Da inizio anno sappiamo come la Scuderia abbia sofferto problemi ai turbocompressori, tant’è che il problema si è nuovamente manifestato.

Forse c’è da chiedersi se dopo i contatti di Singapore e tutti i controlli fatti ai motori qualcosa non sia effettivamente sfuggito… Sia Vettel che Raikkonen con problemi alle PU sembra una coincidenza un po’ troppo forzata.

Ma incidente o non incidente di Singapore, quando una squadra è sotto stress è naturale che possano verificarsi degli errori e da dopo Monza, diciamolo francamente, a Maranello non sono più stati tanto sereni. Monza crocevia? Ha segnato veramente il cammino della Rossa? Ditemi la vostra sotto nei commenti.

Intanto però nel mondiale la Ferrari può e deve crederci. Sì, il distacco è aumentato ma il potenziale c’è. Oggi se non fosse stato per la partenza dall’ultima posizione credo che effettivamente non ce ne sarebbe stato per nessuno. Mancano ancora cinque gare tutto è possibile, anche che la ruota giri d’altronde.

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