L’abusivismo di necessità? “È nelle favelas di San Paolo, di Città del Messico, di Mumbai”. Non in Italia dove invece “l’abusivismo è al 90 per cento dettato da logiche speculative“. Parola di Stefano Boeri, architetto ed ex assessore a Milano con Giuliano Pisapia, intervistato dal quotidiano Repubblica sulle polemiche legate all’edilizia abusiva. Una questione esplosa in Sicilia con la sfiducia del consiglio comunale di Licata al sindaco anti abusivi Angelo Cambiano, poi rilanciata dal candidato governatore del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, e dal deputato Luigi Di Maio.

I pentastellati, infatti, hanno sottolineato come “ciò che la magistratura dice di abbattere, si butta giù”, aprendo però al cosiddetto abusivismo di necessità. “Non volteremo le spalle a quei cittadini che oggi si ritrovano con una casa abusiva a causa di una politica che per anni non ha fatto il suo dovere, cioè piano casa e piani di zona”, diceva ieri Di Maio. “Che in Italia si sia fatto poco perché non crescessero l’abusivismo e il consumo di suolo legale che però ha distrutto coste e paesaggi non è in discussione”, dice oggi Boeri. Che però definisce “il discorso di Di Maio” come  “contraddittorio perché il condono è un pentimento della politica, una sua resa ancora maggiore, che produce danni giganteschi”. A onor del vero, però, né Di Maio e nemmeno Cancelleri hanno mai parlato di condono ma solo di una “vicinanza” dei pentastellati ai cittadini costretti a vivere in case abusivi perché senza alternative. Costruire in modo abusivo “non risponde a una necessità, ma a un interesse speculativo”, insiste Boeri, il quale invece condivide le parole del governatore Vincenzo De Luca. “De Luca solleva un problema vero. Chi conosce alcune situazioni urbane della Campania o della Calabria dove il 70 per cento delle costruzioni sono illegali sa che non si risolve tutto con un colpo di bacchetta magica. Anche perché non ci sono fondi per le demolizioni – costano in media 80mila euro – e il settore in pratica non esiste”.

Dopo quattro giorni di silenzio, il presidente campano aveva replicato ieri al governo e alle parole del ministro Graziano Delrio. L’8 agosto, infatti, l’esecutivo ha impugnato la legge della Regione Campania sugli abusi edilizi. “Da domani mi aspetto che siano impegnati l’Esercito, il Genio Militare, i Provveditorati alle Opere Pubbliche per procedere alle immediate demolizioni”, era stata la provocazione di De Luca all’esecutivo. Per Boeri la soluzione sta nel riconoscere le “condizioni dettate da difficoltà economica, senza mai tollerare l’ illegalità o mettere in discussione l’ abbattimento, si dovrebbe dare un tempo massimo, penso a 5 anni, entro cui le famiglie possano spostarsi in edifici legali”. Insomma espropri e abbattimenti ma con un tempo congruo per dare modo ai cittadini di mettersi in regola. Replica a Di Maio ma con concetti che ne condividono il contenuto delle dichiarazioni, anche Antonio Decaro, sindaco dem di Bari e presidente dell’Anci.  “La maggior parte degli immobili abusivi sono stati costruiti in zone di pregio. La risposta dello Stato alle esigenze abitative ha diverse possibilità: dall’edilizia sociale, l’edilizia sovvenzionata o quella convenzionata, alla possibilità del contributo alloggiativo, all’houseing sociale che è una formula che si sta sviluppando soprattutto negli ultimi anni”, spiega il presidente dei sindaci italiani. “Permettere la costruzione di immobili abusivi per esigenze abitative è eccessivo, soprattutto per un paese che fa del paesaggio la maggiore attrattiva”. Una soluzione, quella di costruire direttamente immobili abusivi per rispondere ad esigente abitative, che però fino a questo momento nessuno ha mai ventilato ufficialmente.

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