Caserta, 49enne uccisa dal compagno. Nel 2016 era stata accoltellata dal marito
Lo scorso anno era stata accoltellata dal marito, ma si era salvata. L’uomo era finito in carcere. Questa volta Maria Tino non ce l’ha fatta: la donna, 49 anni, è stata uccisa a Dragoni, nel Casertano, con tre colpi d’arma da fuoco al torace. I carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese, guidati dal maggiore Giovanni Falso, hanno fermato il convivente, il 61enne Massimo Bianchi, sequestrando anche l’arma. L’omicidio è avvenuto in strada, in piazza Municipio, a pochi passi dall’abitazione della donna.
Secondo una prima ricostruzione, Bianco avrebbe ucciso la donna perché lei voleva mettere fine alla loro relazione. Dopo aver esploso i tre colpi con una pistola legittimamente detenuta, il 61enne è rimasto sul posto, senza allontanarsi ed è arrestato dai Carabinieri della stazione di Avignano. Non risulta che la 49enne abbia mai denunciato situazioni di conflitto con l’arrestato.
Mercoledì a Bari una donna di 48 anni, Donata De Bello, è stata uccisa a coltellate. Il suo corpo è stato trovato oggi in un appartamento al primo piano di una palazzina in corso Sonnino 125. Il suo compagno, Marco Basile, 32 anni, è stato fermato per omicidio volontario e interrogato per ore. I due, ha raccontato l’uomo ai carabinieri e al pm Giuseppe Dentamnaro, stavano litigando e sarebbe stata lei ad aggredirlo minacciando di colpirlo con un coltello. Lui avrebbe quindi provato a difendersi e, nell’abbracciarla, la donna si sarebbe colpita da sola. La versione dei fatti resa dall’uomo non ha convinto gli inquirenti che, al termine dell’ interrogatorio, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio. Sembra che tra i due vi fossero frequenti litigi.
Il cadavere è stato trovato in camera da letto, avvolto in un tappeto. I fendenti sono stati sferrati all’addome, al collo e al torace con un coltello da cucina che – a quanto si è saputo – è stato ritrovato dai carabinieri. Le coltellate che hanno raggiunto la donna non sono state numerose, ma una è stata mortale perché avrebbe reciso la giugulare.