Prima l’annuncio di mettere in campo l’esercito contro i migranti. Poi, il giorno dopo, il dietrofront. “L’Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero al momento e non sta per ricorrere all’impiego dell’esercito nell’immediato”, ha detto il cancelliere Christian Kern (nella foto) in una conferenza stampa a Vienna, durante la quale ha bollato come un “equivoco” la crisi esplosa ieri con l’Italia. La scintilla è scattata con le dichiarazioni del ministro della Difesa Hans Peter Doskozil, che parlava dell’attivazione di “controlli alle frontiere” e di “un dispiegamento di militari“. Parole che avevano scatenato l’irritazione del governo di Roma e la convocazione dell’ambasciatore austriaco, René Pollitzer, alla Farnesina. E anche il ministro dell’Interno Marco Minniti era intervenuto dicendosi “sorpreso”, visto che “non c’è alcuna emergenza al valico del Brennero”.
Ma dopo le dichiarazioni di Kern – che questa mattina ha parlato col premier italiano Paolo Gentiloni – rientra la crisi tra Austria e Italia e fonti di Palazzo Chigi prendono atto della correzione di rotta da parte del governo austriaco rispetto all’ipotizzato dispiegamento di uomini e mezzi al confine del Brennero. La collaborazione tra le forze di polizia, sottolineano le stesse fonti, produce ottimi frutti e si basa sul rispetto da entrambe le parti delle regole europee, senza alcun bisogno di truppe o mezzi militari da schierare alla frontiera.
Per Kern tra Italia e Austria c’è stato un “malinteso” sulla gestione dei migranti e ha assicurato che l’esercito di Vienna non si trova alla frontiera italiana. “Bisogna chiarire i malintesi come quelli che sono evidentemente emersi con l’Italia“, ha detto il cancelliere Kern in una conferenza stampa assieme proprio al ministro della Difesa Doskozil. I controlli al Brennero, ha spiegato Kern, ci saranno solo in caso di un incremento del numero di migranti in arrivo, ma non c’è alcun bisogno particolare in questo momento. “Non stiamo dispiegando i carri armati al Brennero – ha sottolineato Kern – e posso sottolineare che la cooperazione con l’Italia è veramente buona”.
Nonostante l’aumento dei profughi in Italia, non è cambiato il numero degli arrivi in Austria, ha continuato il Cancelliere secondo quanto riportato dall’APA, e per lui questo dimostra l’eccellente lavoro con gli enti italiani e la buona cooperazione con l’Italia. Non ci sarebbe inoltre alcun segnale del fatto che gli italiani non abbiano la situazione sotto controllo.
L’Italia, ha detto, ha bisogno adesso della solidarietà europea e a questo contribuirà anche l’Austria, partecipando in modo costruttivo alla conferenza dei ministri dell’Interno. Kern ha però anche affermato che una situazione come quella del 2015, quando migliaia di profughi sono arrivati non controllati, non dovrà ripetersi. Per questo motivo l’Austria si sarebbe preparata con questo piano di emergenza. Nel caso in cui i controlli fossero necessari, l’Austria lo concorderebbe con l’Italia e con l’Europa. Kern, nel corso della telefonata di oggi, ha anche spiegato a Gentiloni che il ricorso all’assistenza dei soldati è inteso soltanto come sostegno alla polizia.
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