“Media indipendenti da chi?”. “Indipendenti da noi”. E’ tutta qui, in questo breve scambio di battute, la filosofia con cui la Russia di Vladimir Putin combatte la guerra fredda della propaganda – anche con i colpi bassi delle famigerate fake news – contro l’Europa e e il resto del mondo. Questo video è stato scovato e tradotto da FQ Millennium, il mensile dell’Editoriale Il Fatto diretto da Peter Gomez, in edicola da sabato 10 giugno, che attraverso le testimonianze dirette di numerosi infiltrati è in grado di raccontare che cosa succede negli uffici, anche di aziende private, che quotidianamente inondano internet di contenuti graditi al Cremlino. E, soprattutto, mirati a mettere in cattiva luce i suoi avversari, interni ed esterni. Nell’estate del 2016, Putin è in visita nella sede dell’agenzia internazionale Rossija Segodnja (Russia oggi), che comprende la divisione interna e Sputnik, una rete di radio, siti e blog diffusi in tutto il mondo, Italia compresa. Il direttore generale è Dmitry Kiselev e la direttrice Margarita Simonyan (che guida anche RT, l’ex Russia Today), due personaggi chiave della macchina della propaganda, mostrano al presidente il gradimento in tempo reale delle “loro” notizie all’estero. Orgogliosamente, Kiselev spiega a Putin che in Germania “il nostro rating dei blog è davanti a Stern, Rtl, Tagesspiegel”, cioè le principali testate tedesche. “I cosiddetti media indipendenti”, precisa Kiselev. “Indipendenti da chi?”, chiede Putin. “Indipendenti da noi”, si inserisce Simonyan. E scatta la risata generale
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