Il testo della legge elettorale approvato in commissione alla Camera è per noi incostituzionale“. Ad attaccare nel corso di una conferenza stampa nella sede di Alternativa popolare è il leader e ministro degli Esteri Angelino Alfano, già entrato in rotta con il Pd di Renzi. Il motivo della incostituzionalità secondo gli alfaniani? “Due sono le ragioni principali: i collegi elettorali basati sui dati del Censimento del ’91 e il meccanismo per il quale i candidati vincenti nei collegi rischiano di essere bypassati da quelli schierati nei listini proporzionali”, hanno spiegato Alfano e il capogruppo Ap alla Camera, Maurizio Lupi. Per questo motivo Ap presenterà alla Camera una pregiudiziale di costituzionalità. “C’è anche la possibilità di non essere eletti per quei candidati vincitori nel proprio collegio, ma il cui partito non raggiunge il 5% a livello nazionale”, ha continuato Alfano. Una soglia, quella del 5%, che resta un’incognita per Alternativa popolare, seppur Alfano rivendichi di non temerla: “Ripetiamo che accettiamo la sfida e che non presenteremo emendamenti sulla soglia di sbarramento”. Alfano punge però il Pd: “Alternativa Popolare è pronta a presentare modifiche per ridisegnare i collegi, con una delega da scrivere in 90 o 120 giorni. Se il Pd boccia questa nostra proposta, avrà candidamente confessato che vuole andare al voto prima e far cadere Gentiloni. Le elezioni anticipate non le porta la cicogna, ma il Pd”.

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