Ci sono i primi volti e i primi nomi dei presunti responsabili della strage di sabato sera a  Londra, rivendicata dall’Isis, quando tre uomini a London Bridge hanno travolto con un furgone la folla e poi accoltellato i passanti nel vicino Borough Market, uccidendo 7 persone e ferendone 48. Sono quelli di Khuram Butt (nella foto a sinistra) e Rachid Redouane (foto a destra). Il primo è ritenuto dalle autorità inglesi il capo della cellulare del gruppo islamista al-Muhajiroun, fondato dal predicatore musulmano radicale Anjem Choudary (attualmente in carcere) e poi messo fuori legge dalle autorità del Regno Unito. Classe ’90, cittadino britannico nato in Pakistan. La polizia continua a indagare per identificare il terzo attentatore. Per questo su Twitter l’account dell’antiterrorismo ha chiesto la collaborazione della cittadinanza: “Invito chiunque abbia informazioni su questi uomini, i loro movimenti prima dell’attacco e i luoghi che hanno frequentato, a contattarci”.

Khuram Butt, 27anni è di Barking, il quartiere nell’est di Londra dove ieri la polizia ha effettuato i primi raid. Secondo il Telegraph è l’uomo che compare nel documentario di Channel 4 sull’integralismo islamico nel Regno Unito mentre srotola una bandiera dell’Isis a Regent’s Park. Il capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley sottolinea che fosse “noto” alle forze di sicurezza ma non c’era prova che stesse pianificando un attentato. La sua famiglia è originaria di Jhelum, una cittadina pakistana del Punjab e si pensa che il 27enne sia cresciuto in Gran Bretagna, dove è diventato un grande tifoso dell’Arsenal: era lui il terrorista che indossava la maglia della squadra di calcio la notte dell’attacco.

A differenza di Khuram Butt, Rachid Redouane non era noto alle forze di sicurezza britanniche. Aveva 30 anni e sosteneva di essere marocchino e libico. In passato, aggiunge Scotland Yard, aveva assunto anche un’altra identità facendosi chiamare Rachid Elkhdar, e sostenendo di essere nato il 31 luglio del 1991. La polizia ha diffuso le immagini dei due terroristi, chiedendo a chiunque sia a conoscenza di dettagli di comunicarli agli inquirenti, in particolare riguardo ai luoghi frequentati e i movimenti effettuati nelle ore e nei immediatamente precedenti all’attacco di sabato notte.

LE PRIME VITTIME
In serata è stato diffuso il nome di una seconda vittima, dopo Christine Archibald, la prima identificata. Si tratta del 32enne James McMullan, residente ad Hackney, nell’est della capitale britannica. È stato ucciso dai tre terroristi mentre si trovava vicino a un pub di London Bridge. L’annuncio è stato dato dalla sorella Melissa McMullan, che ha parlato in lacrime alle televisioni. La polizia non lo ha ancora ufficialmente identificato perché si attende l’esame del coroner. La prima di cui è stata diffusa l’identità è Christine Archibald, secondo quanto riferito dalla sua famiglia in una breve dichiarazione inviata alla Ctv, emittente del Canada, e rimbalzata poi sui media britannici. La giovane si era trasferita in Europa per il fidanzato, lasciando il Canada dove lavorava in un ospizio per senzatetto. Delle altre vittime, si sa che una è francese: secondo quanto ha comunicato il ministero degli Esteri d’Oltralpe si tratta di un uomo, Alexander, che lavorava in un bistro. Scotland Yard conferma che ci vuole tempo per identificare i morti perché diversi sono stranieri. Tra i dispersi c’è uno spagnolo di 39 anni che secondo testimoni avrebbe affrontato uno dei terroristi.

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