Il 2 gennaio sessanta morti a Manaus. Ora 33 detenuti uccisi nel carcere “Agrícola de Monte Cristo” a Boa Vista. E’ il risultato della rivolta scoppiata nel maggior istituto penitenziario di Roraima, Stato del Brasile settentrionale. Lo ha reso noto il governo locale. In base alle prime informazioni la sommossa sarebbe stata provocata dalla gang “Primeiro Comando da Capital” per vendicarsi della strage di suoi esponenti avvenuta tra domenica e lunedì scorsi nel carcere Anisio Jobim di Manaus. La maggioranza delle vittime – hanno reso noto le autorità locali – è stata decapitata, ha avuto il cuore strappato dal petto o il corpo smembrato. Si tratta dell’ultima puntata della guerra tra gang che vede protagonisti il “Primeiro Comando da Capital”, organizzazione criminale di San Paolo, e il “Comando Vermelho” di Rio de Janeiro.

Il sistema carcerario brasiliano sta attraversando un momento di grave crisi a causa del sovraffollamento delle carceri, delle pessime condizioni di vita dietro le sbarre e delle continue lotte tra bande rivali. Il governo ha annunciato un piano nazionale di pubblica sicurezza che prevede, tra le altre cose, la modernizzazione delle strutture di detenzione. Soltanto due giorni fa Papa Francesco, durante l’udienza generale del mercoledì, aveva espresso “dolore e preoccupazione” per quanto accaduto nel carcere di Manaus, invitando i fedeli “a pregare per i defunti, per i loro familiari, per tutti i detenuti di quel carcere e per quanti vi lavorano”. “E rinnovo l’appello – aveva detto il pontefice – perché gli istituti penitenziari siano luoghi di rieducazione e di reinserimento sociale, e le condizioni di vita dei detenuti siano degne di persone umane. Invito a pregare per questi detenuti, morti e vivi, e per tutti i detenuti del mondo, perché le carceri non siano sovraffollate ma posti di reinserimento”.

Le stragi in carcere degli ultimi anni

20 luglio 1987 – Dopo un tentativo di evasione di massa, 30 persone muoiono nel carcere Carandiru di San Paolo.

9 e 10 aprile 1989 – Dieci morti e altrettanti feriti nella rivolta di 340 detenuti che prendono 140 parenti come ostaggio nel carcere di Carumbe, a Cuiaba, capitale dello Stato di Mato Grosso.

26 luglio 1992 – Almeno 11 detenuti e un ispettore di polizia muoiono nella rivolta al commissariato di São João de Meriti, nello Stato di Rio de Janeiro. 2 ottobre 1992. Almeno 111 carcerati muoiono e oltre cento rimangono feriti in una rivolta nel carcere Carandiru di San Paolo.

18 febbraio 2001 – 17 persone muoiono e decine rimangono ferite in seguito a una rivolta simultanea a San Paolo (dove oltre 13mila persone vengono prese in ostaggio da 25mila detenuti in 29 carceri dello Stato, tra cui quello di Carindiru).

2 gennaio 2002 – Muoiono 45 persone durante uno scontro tra bande nel carcere Urso Branco, a Porto Velho.

28 settembre 2002 – Almeno 10 persone muoiono uccise da altri detenuti nella rivolta nel carcere di Embu das Artes, nello Stato di Sao Paulo.

18-23 aprile 2004 – 14 detenuti vengono uccisi, la maggior parte dei quali decapitati, dopo una rivolta di sei giorni nel carcere di Urso Branco, a Porto Velho.

1 giugno 2004 – 34 persone muoiono, 15 delle quali decapitate, nel carcere di Benfica, Rio de Janeiro, in una rivolta tra bande durata 60 ore.

12-16 maggio 2006 – In una delle rivolta peggiori della storia del Paese, muoiono 133 persone a San Paolo, in seguito a una serie di attacchi a commissariati e rivolte simultanee in 80 prigioni, ordinate dal Primer Comando de la Capital, gruppo che controlla il crimine organizzato.

23 agosto 2007 – Almeno 20 persone muoiono in una rivolta con incendio causata da scontri tra bande nel carcere di Ponte Nova, nello Stato di Minas Gerais.

21-22 maggio 2016 – 18 persone muoiono in rivolte scoppiate in cinque carceri dello Stato di Cearß, in coincidenza con uno sciopero degli agenti penitenziari.

16 ottobre 2016 – 10 detenuti muoiono in uno scontro tra bande rivali nel carcere di Monte Cristo, a Boa Vista. Il giorno seguente altre 8 persone perdono la vita nelle violenze scoppiate nel carcere regionale Enio dos Santos Pinheiro, a Porto Velho. Entrambi gli episodi hanno come protagonisti i membri delle bande note come Comando Vermelho e Primer Comando de la Capital.

2 gennaio 2017 – Sessanta persone muoiono nel carcere Anísio Jobim di Manaus, capitale dello Stato di Amazonas, nel nord del Brasile, teatro di uno scontro tra fazioni rivali. Dodici agenti sono stati presi in ostaggio per diverse ore e solo grazie alla mediazione di alcuni rappresentanti di gruppi per i diritti umani sono stati liberati. In ostaggio anche 74 carcerati, alcuni dei quali sono stati rilasciati, altri uccisi.

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