Contratti stipulati al telefono senza avere idea delle condizioni imposte perché impossibile avere qualcosa di scritto. Prezzi bassissimi ma senza Iva e imposte di consumo e che possono impennarsi appena qualcosa va in minima parte diversamente dal preventivato. Aumentano le segnalazioni dei consumatori alle associazioni di categoria, che denunciano di aver accettato sul “mercato libero” offerte speciali per luce e gas per poi essersi ritrovati a pagare conguagli stratosferici e bollette molto più alte di quanto avrebbero pagato rimanendo sul “mercato tutelato”.

Nel mirino questa volta le offerte “Tutto compreso”, che prevedono il calcolo delle tariffe in base a un determinato consumo di energia ad un prezzo fisso mensile, più Iva e imposte. Spesso vengono proposte secondo un sistema di “taglie” in base al consumo mensile (small, large ed extralarge). Se superi la tua taglia paghi la differenza a fine anno attraverso un conguaglio. Sono molte le società che applicano sul mercato libero queste tariffe, tra cui Enel Energia e Zero Sorprese Web di Edison.

Per le aziende e i sostenitori del mercato libero è un modo per i consumatori di risparmiare anche il 15% rispetto al mercato tutelato. Per i consumatori nella maggior parte dei casi si tratta invece di offerte piene di trappole: i prezzi pubblicizzati dai fornitori di energia non includono né l’Iva né le imposte di consumo (che rappresentano circa il 14% sul totale della spesa energetica); solitamente vengono scelte per telefono, senza alcun preventivo scritto e senza la possibilità di studiare con calma le varie complicate postille; infine, se si supera la propria “taglia” di consumo si possono raggiungere cifre stratosferiche.

“Riceviamo continue segnalazioni di utenti che, a fronte di promesse di costi annui pari a circa 1.200 euro, si sono trovati a pagare 3.000 euro”, dice Federconsumatori, che spiega: “In queste offerte vengono prospettati costi mensili di 80/120 euro, mentre alla fine il costo del gas a metro cubo viene a costare 1 euro contro prezzi medi di 0,75 centesimi”.

Alcuni esempi li spiega Paolo Tazzini, responsabile settore energia di Ferderconsumatori di Parma, una delle zone che ha ricevuto più segnalazioni. “Un signore ha sottoscritto un contratto con Enel Energia tutto compreso gas con un consumo fino a 2000 metri cubi annui per un fisso mensile di 127 euro. Facendo due calcoli si capisce che l’offerta non era conveniente: 2.000 metri cubi annuali diviso 12 mesi fa 167 metri cubi al mese e se si dividono i 127 euro mensili per i 167 metri cubi sempre mensili abbiamo 0,76 euro al metro cubo a fronte di un attuale prezzo del gas intorno a 0,47 senza le imposte e l’Iva. Poi gli hanno anche fatto pagare l’extra taglia a 0,79 euro per metro cubo”.

Un altro caso nell’energia elettrica. “Un signore dopo 8 mesi ha chiuso il contratto con Edison. A quel punto i 2.000 metri cubi annui li hanno rapportati a 8 mesi, facendo scattare quindi l’extra taglia. Morale della favola dopo aver pagato circa 1300 euro se ne è trovati altri 1869 di conguaglio sovrataglia. Se avesse fatto poi una taglia più piccola la cifra sarebbe cresciuta esponenzialmente”.

In realtà le offerte “Tutto compreso” sono oggetto di contestazione da tempo.  Già nel 2013 l’Antitrust ha sanzionato Enel Energia per pratica commerciale scorretta. In quel caso a finire sotto accusa era la campagna pubblicitaria “Tutto compreso gas”, con la quale si lasciava credere ai consumatori che, sottoscrivendo l’offerta Tutto compreso – taglia Small, era possibile ricevere l’erogazione del gas ad un prezzo fisso complessivo di soli 15 euro al mese. In realtà, se si leggeva poi più attentamente i caratteri più piccoli dell’offerta, si capiva che spesso, quando certe condizioni cambiavano, le bollette erano più salate.

Ora il rischio è che con l’abbandono del mercato tutelato previsto dal ddl Concorrenza, se mai prenderà corpo, e l’obbligo di andare a quello libero, le offerte si moltiplicheranno e si faranno più aggressive in un settore già alla base poco trasparente e insidioso. E il consumatore dovrà districarsi tra una miriade di numeri e postille senza avere alcuna possibilità di dire “no grazie” e tornare alle tariffe fisse dell’Autorità per l’Energia.

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