“Hanno sbagliato donna”. I tre uomini che nella tarda serata di venerdì 7 ottobre a Pordenone hanno tentato di aggredire Daiane Ferreira non sapevano di essersi imbattuti in una pugile professionista. E sono finiti tutti e tre al tappeto. Almeno stando a quanto la stessa ragazza, boxeur 28enne nata a Vigo, in Spagna, ha raccontato sulla sua bacheca Facebook, in un post che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. Tant’è che martedì 11 ottobre Ferreira sarà sentita in Questura per chiarire alcuni aspetti della vicenda.

Nel post, pubblicato venerdì notte e in seguito rimosso, la pugile, già qualificatasi alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e campionessa spagnola dei mediomassimi, aveva scritto di essere rimasta vittima di un’aggressione da parte di “tre rifugiati che non hanno documenti”. In un italiano stentato, aveva inoltre raccontato che l’aggressione era avvenuta intorno alle 23:40, nei pressi della stazione ferroviaria di Pordenone, mentre portava a passeggio il proprio cane.

Ma i tre sconosciuti avevano appunto “sbagliato donna”: lei aveva reagito e li aveva fatti finire a terra. A chiamare la polizia, sempre secondo la testimonianza pubblicata sul social network, era stato un passante. Al quotidiano Il Gazzettino, invece, la Ferreira ha descritto i dettagli della colluttazione. “Avevo notato poco prima quelle tre persone appoggiate ad un muretto ed intente a bere da un paio di bottiglie. Poi, mentre stavo rincasando, il cane ha iniziato ad abbaiare. Mi sono girata di scatto – ha proseguito – in tempo per schivare un’ombra che mi voleva atterrare alle spalle”. La Ferreira ha dunque reagito, colpendo con un jab (ovvero un pugno avazato) il primo aggressore. Con un montante ed un gancio ha invece steso gli altri due.

Racconto avvincente, ma ancora in attesa di essere verificato in tutti i suoi aspetti. La Questura ha riferito però che venerdì notte non c’è stato alcun intervento da parte della polizia per aggressioni a donne. “La vicenda – ha spiegato il maestro della pugile spagnola, Gianbattista Boer – sarà chiarita l’11 ottobre. Io non ero presente alla vicenda, ma non ho alcun dubbio sulla versione di Daiane”.

L’associazione Rete solidale, che si occupa dell’accoglienza dei profughi in città, ha reso noto poche ore fa che nessuno dei richiedenti asilo ospitati nell’hub della caserma “Monti di Pordenone” ha riportato contusioni o ferite riferibili a risse o aggressioni, circostanza quest’ultima confermata anche dalla Prefettura.

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