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Italia-Germania di nuovo contro: raccontaci i tuoi ricordi. ’70, ’82, 2006, 2012: cosa facevi, con chi eri, come hai esultato – Foto e video - 8/19

Ricordo personale che diventa pubblico, da condividere su Facebook e su Twitter. L'obiettivo? Raccontare quell'Italia che ogni due e quattro anni si unisce davanti alla tv, da Nord a Sud. Inviate il vostro ricordo a: italiagermania@ilfattoquotidiano.it
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• La resa dei conti: Westfalen Stadion, Dortmund, 4 luglio, semifinale mondiale!!! O nel cielo sopra Berlino o sulla terra umana e malinconica di Stoccarda, dall’inferno al paradiso, una bolgia attende i nostri ragazzi. A Dortmund la Germania non ha mai perso!!! E stasera deve perdere, contro la sorte, contro una nazione che ci definisce pizzaioli, contro il destino beffardo delle ultime competizioni internazionali, contro tutti. Personalmente mi preparo a vivere “la partita più importante della mia vita” (mie testuali parole di quel giorno) in un clima da stadio. Mi trovo in Val d’Aosta, in una vacanza estiva, saremo più o meno una quarantina di persone, dai 7 ai 65 anni!!! Vite diverse, interessi diversi, abitudini diverse, storie diverse ma quella sera un solo nome in mente, un solo obiettivo in cui sperare, un solo desiderio tanto magico e inimmaginabile: la coppa del mondo!!! Vedremo la partita sul maxischermo!!! Uao!!!! La sala da pranzo viene trasformata in una curva: panche e tavolini allineati al millimetro e sistemati in pochi battiti di ciglia dal sottoscritto e da altri volenterosi e accaniti tifosi!!! Inno nazionale: tutti in piedi!!! E via a cantarlo a squarciagola, da brividi!!! “Panem et circensem” sentenziavano i romani…avevano ragione!!! La storia ritorna!!! O per essere più attuali col filosofo J Ax “non togliermi il pallone e non ti disturbo più…sono l’italiano medio, nel blu dipinto di blu”!!!! Ebbene sì!!! Siamo italiani medi e fieri di esserlo!!! Quella notte ho dormito con la mitica numero 7 di Del Piero…in finale, a Berlino…per la coppa del mondo!!! Perché vincere veramente un mondiale non è tanto magico quanto la consapevolezza di poterlo vincere, di poter esserci, di poter soffrire per poi sperare di raggiungere l’agognata meta. Non sono certo io a scoprirlo, Leopardi docet!!! Le aspettative di vivere un giorno di festa danno molte più gioie del vivere veramente quello che si è tanto sognato!!! Perché in fondo non potrà mai essere esattamente come ce lo si aspetta…in ogni caso…finale!!!

Francesco Conti

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