In attesa dei quarti di finale contro la Germania di sabato 2 luglio alle 21, il trio azzurro composto da Immobile, Florenzi e Insigne regala spettacolo con un esame di napoletano per il calciatore romano. Divertimento assicurato.
Europei di Calcio Francia 2016 - 30 Giugno 2016
Europei 2016, esame di napoletano per Florenzi con i “prof” Insigne e Immobile (VIDEO)
La Playlist Europei di Calcio Francia 2016
- 07:12 - Indonesia, erutta vulcano Lewotobi Laki-Laki: almeno 10 morti
Giakarta, 4 nov.(Adnkronos) - Sono almeno 10 le persone morte in Indonesia a causa dell'eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki, che nella notte ha riversato palle di fuoco e cenere sui villaggi circostanti. Lo hanno affermato le autorità di Giakarta aumentando lo stato di allerta al massimo livello.
Il vulcano Lewotobi Laki-Laki è alto 1.703 metri e si trova sull'isola turistica di Flores, nell'Indonesia orientale. Molti villaggi sono stati evacuati nella notte dopo l'eruzione.
- 07:10 - Meglio Trump o Harris? Elezioni Usa sono sfida tra uomini e donne
Washington, 4 nov. (Adnkronos) - L'America è a ogni elezione sempre più polarizzata e divisa, quest'anno ancora di più tra donne e uomini, mogli contro mariti. Le donne sono da tempo una componente chiave della coalizione elettorale che manda i dem alla Casa Bianca, ma mai come quest'anno, con Kamala Harris vs Donald Trump, motore primo delle decisioni che hanno portato all'abolizione del diritto costituzionale all'aborto, il 'gender gap' appare decisivo.
Se nel 2016 Hillary Clinton ebbe l'11% di vantaggio tra le donne, Joe Biden nel 2020 il 12%, oggi i sondaggi parlando di un vantaggio di Harris tra le donne fino a 17 punti, il 53% contro il 36% secondo il poll Usa Today/Suffolk University. A cui corrisponde un vantaggio sempre a due cifre, tra gli 11 e 16 punti, del tycoon tra gli elettori maschi.
E in questo scenario sta accendendo gli animi lo spot che 'Vote Common Good', associazione che cerca di sottrarre ai repubblicani il controllo del voto evangelico e cattolico, ha affidato alla voce convincente di Julia Roberts, per suggerire alle donne, in particolare le bianche del ceto medio dei sobborghi, a 'tradire' nel segreto dell'urna i loro mariti - che in modo paternalistico le esortano a votare 'è il tuo turno, cara" - scegliendo Harris invece che Trump.
"Nell'unico posto in America dove le donne hanno ancora il diritto di scegliere, potete votare quello che volete, e nessuno lo saprà mai", si sente dire Roberts nello spot, una battuta che, a parte il riferimento ai diritti riproduttivi delle donne sotto attacco, ha fatto infuriare tanti repubblicani, che sono arrivati a paragonare una donna che non dice al marito per chi vota a "una che ha una relazione extraconiugale".
Un nervosismo che indica il reale timore che un 'surge' del voto delle donne il prossimo 5 novembre possa essere decisivo per contrastare il sostegno che Trump raccoglie tra gli uomini, e non solo quelli bianchi senza laurea, tradizionale zoccolo duro del Maga. "Se guardo ai dati, se votassero solo gli uomini, Trump vincerebbe, ma le donne stanno rendendo questa elezione competitiva", afferma Jackie Payne, del gruppo di donne moderate Galvanize Action. Tanto più che gli strateghi dem sperano nelle 'ghost voter', elettrici, in particolare giovani, che magari votano per la prima volta.
Per motivarle, Harris ha messo al centro della sua campagna la difesa dei diritti riproduttivi, come ha fatto nel rally insieme a Beyoncè a Houston, ma sin dal primo momento della sua discesa in campo, il 21 luglio scorso dopo la rinuncia di Joe Biden, non ha mai voluto enfatizzare la natura storica della possibilità di diventare prima presidente donna. A differenza di quanto fece 8 anni fa Clinton che puntò moltissimo - a cominciare dallo slogan della sua campagna 'I'm with Her', sono con lei - sulla sfida all'ultimo soffitto di cristallo del potere politico americano.
"Chiaramente sono una donna, ma il punto che veramente interessa alla gente è avere qualcuno che sa fare il lavoro e ha un piano effettivamente concentrato su di loro", ha detto la vice presidente in una recente intervista a Nbcnews, affermando di non essere preoccupata del fatto che l'America possa essere meno pronta di quanto si pensi ad essere guidata da una donna. Un timore però che strateghi dem non esitano a confermare, spiegando alla Bbc che quando nei sondaggi gli intervistati dicono di non considerare Harris "pronta" o con abbastanza "personalità" per la presidenza, in realtà si riferiscono al suo genere.
Non è certo un caso che recentemente Joe Biden abbia affermato: "Una donna può fare ogni cosa che può fare un uomo, e di più, compreso essere la presidente degli Stati Uniti". Ma il segnale più diretto e esplicito è arrivato, in due momenti diversi, da Barack e Michelle Obama che continuano a essere le superstar del partito democratico.
Il primo ha letteralmente strigliato gli elettori maschi, in particolare afroamericani: "Non stiamo vedendo la stessa energia e adesione in tutti i nostri quartieri che abbiamo visto quando io ero candidato, e questo riguarda i fratelli", denunciando "tutta una serie di scuse" per nascondere il fatto "che, a voi, e sto parlando agli uomini, non piaccia l'idea di una donna presidente".
Dietro la durezza del messaggio, emergeva la realtà dei sondaggi che mostrano come Trump sia riuscito a guadagnare terreno tra l'elettorato maschile di tradizionali riserve dem, afroamericani e ispanici. Qualche settimana dopo è stata la volta di Michelle, che dal palco di Kalamazoo, in Michigan, ha puntato il dito contro i maschi che, in maggioranza, scelgono Trump che minaccia la libertà e salute riproduttiva delle donne: "Se non votate bene in queste elezioni, le vostre mogli, figlie e madri saranno danni collaterali della vostra rabbia" ha detto l'ex first lady, riconoscendo che il voto per Trump può essere il modo di esprimere la propria "rabbia". "Così come uomini siete pronti a guardare negli occhi delle donne e figlie che amate per dire loro che avete sostenuto questo assalto alla nostra sicurezza?", ha poi concluso.
Nel mondo del post #metoo, Trump infine ha conquistato terreno non solo tra maschi afroamericani e ispanici, ma anche all'interno di un'altra componente fondamentale della coalizione dem: i giovani, in particolare i voti dei giovani maschi delle frat house universitarie, delle tifoserie sportive, il cosiddetto bro vote. "I giovani maschi spesso sentono che se fanno domande vengono etichettati come misogini, omofobi o razzisti - spiega alla Bbc John Della Volpe, direttore dei sondaggi del Harvard Institute of Politics - sentendosi frustrati e incompresi, vengono risucchiati nella bro culture di Trump e Elon Musk. Guardano alle priorità dei dem, donne, aborto, cultura Lgbt, e si domandano 'e noi'?".
- 21:59 - Spagna: estrema destra rivendica attacco a Sanchez
Madrid, 3 nov. (Adnkronos) - L'associazione di estrema destra Revuelta ha rivendicato l'attacco al presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez, durante la visita ufficiale dei re a Paiporta, una delle località della regione di Horta Sud più colpite dalla catastrofe della Dana. Lo scrive elDiario.es, secondo cui il sindacato Vox ha offerto i suoi servizi legali a coloro che hanno preso a calci il veicolo del premier.
Adrián Campos, "volontario" di una sorta di delegazione valenciana di Revuelta, ha commentato in un gruppo WhatsApp, al quale ha avuto accesso elDiario.es: "La nostra associazione è qui, abbiamo distrutto la loro macchina, ma siamo riusciti a colpirlo solo con un bastone alla schiena. Non so cosa sia successo dopo, ma è uscito vivo dalla nostra zona".
La Polizia, come ha appreso il giornale, sta indagando sulla chat. Si tratta dello stesso gruppo di estrema destra che ha indetto una protesta nella sede del Psoe a Madrid lo scorso novembre. Revuelta è un'associazione giovanile promossa da Vox in occasione delle proteste di Ferraz. Campos ha assicurato, in una conversazione telefonica con elDiario.es, di non essere stato personalmente a Paiporta (sostiene di essere rimasto a Benetússer), ma di conoscere diversi giovani coinvolti negli scontri, sottolineando di "non far parte dell’associazione, ma di essere un volontario".
- 21:44 - Report: Giachetti, 'Antonella Giuli professionale, tutto semplicemente indegno'
Roma, 3 nov. (Adnkronos) - "Mi divide tutto da Fdi e non credo sia un reato essere amica di Arianna Meloni. Ho avuto modo di conoscere la professionalità di Antonella Giuli in questi mesi. Non sapevo dei problemi di Giulio e non avrei mai dovuto saperlo. Trovo tutto semplicemente indegno”. Lo scrive su X il deputato di Italia viva Roberto Giachetti,
- 21:43 - Ucraina: Guterres, 'molto preoccupato per truppe nordcoreane in Russia'
Washington, 3 nov. (Adnkronos/Afp) - Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres "è molto preoccupato per le notizie relative all'invio di truppe dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea nella Federazione Russa, incluso il loro possibile dispiegamento nella zona del conflitto". Lo ha dichiarato Stephane Dujarric, portavoce del capo dell'Onu.
- 21:41 - C. sinistra: Schlein, 'Pd cresce ma non basta a se stesso, senza alleanze non si va al 50 per cento'
Roma, 3 nov. (Adnkronos) - "Se non ti vuoi alleare con il Pd con chi ti allei? Perchè c'è la destra e quella non è la nostra strada. E se invece pensi di farcela da solo ad arrivare al 50 per cento, credo che saranno gli elettori a non aspettare te. E' chiaro che ci sono differenze, ma le differenze si provano a comporre. Stiamo facendo crescere il Pd ma non abbiamo la presunzione di bastare a noi stessi". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite a 'Che tempo che fa'.
"Noi -aggiunge- veti personali non li abbiamo messi, sui temi abbiamo delle condizioni, non è che siamo aperti a fare tutto e il contrario di tutto, crediamo che bisogna ricostruire un progetto per l'Italia progressista sulla giustizia sociale".
- 21:39 - Moldova: candidato filo-russo in testa nei risultati parziali
Chisinau, 3 nov. (Adnkronos/Afp) - Secondo i risultati parziali, Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal partito socialista filo-russo, ha un leggero vantaggio sulla candidata pro-Ue in carica Maia Sandu nel teso ballottaggio per le presidenziali in Moldova.
Con l'85 percento dei voti contati nell'ex repubblica sovietica, Stoianoglo ha ottenuto il 51,3 percento dei voti contro il 48,6 percento di Sandu, ha affermato la commissione elettorale.