Inaugurazione dei cantieri dell'ultima tratta del prolungamento B1 della metropolitana B

 

Costo del personale, boom nell’era Alemanno
A pesare è sopratutto il costo del personale. “Nel 2014 è stato di 538 milioni, in lieve calo rispetto al 2012 quando toccò quota 550 milioni – continua Giuricin – ovvero 9,43 volte il costo del carburante usato per mandare in giro i bus”. E nel corso degli anni il livello medio degli stipendi è cresciuto costantemente: “Se nel 2009 lo stipendio medio in Atac era stato di 44,5 mila euro, nel 2014 era arrivato a 45.300 euro“, continua Giuricin. Una crescita verificatasi in parallelo con l’aumento improvviso del numero di dirigenti, come si legge nella relazione del Ministero dell’Economia sulla situazione del Bilancio di Roma Capitale pubblicata nell’aprile del 2014: se nel 2008, anno in cui Gianni Alemanno diventò sindaco, i dirigenti di Atac erano 37, l’anno seguente il loro numero era salito a 94, per arrivare a quota 97 nel 2010 e scendere a 82 nel 2012. Oggi sono 52. Le cronache raccontano che solo nel 2009 entrarono in azienda circa 800 persone contro le 400 uscite e che nel 2011, in piena era Alemanno, scoppiò lo scandalo Parentopoli, sistema di assunzioni dirette a favore di centinaia di amici e parenti di politici, amministratori e sindacalisti nelle principali municipalizzate.

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