“Sono molto emozionato all’idea di lavorare per il Chelsea. Non vedo l’ora di cimentarmi nella sfida quotidiana di allenare in Premier League. Il Chelsea e il calcio inglese sono visti dappertutto, i tifosi sono straordinari e la mia ambizione è di conseguire altri successi dopo le vittorie che ho festeggiato in Italia” scrive Antonio Conte sul sito del club inglese. Il Chelsea Football Club ufficializza così l’accordo con il c.t. della Nazionale per un contratto di tre anni a poco meno di 5 milioni di sterline a stagione (6,2 milioni di euro) con altri 5 milioni di bonus nel caso riuscisse a vincere la Champions League: impresa che nella storia del club è successa solo a un altro tecnico italiano, Roberto di Matteo nel 2012. Con Conte al Chelsea arrivano anche Alessio e Carrera (vice), Bertelli (preparatore atletico), Sandreani (tattico) e il fratello Gianluca. Mentre dello staff attuale rimarrà solo Steve Holland: attuale secondo di Hiddink, subentrato a dicembre dopo la disastrosa partenza di campionato di José Mourinho.

Il Royal Borough of Kensington and Chelsea è uno dei quartieri più storici e caratteristici della città, fulcro della vita bohemienne a inizio del ventesimo secolo e della Swinging London negli anni Sessanta, dopo aver visto nascere gli albori del punk nei Settanta si è poi trasformato nel quartiere dei miliardari. Se ultimamente le maggiori proprietà immobiliari sono passate dai russi agli arabi, chi è sempre rimasto sono gli italiani: tra negozi di moda e ristoranti, Chelsea è probabilmente l’unico quartiere londinese dove la parola mozzarella è più diffusa di fish and chips. E così è stato anche nel calcio. A Stamford Bridge è stata azzurra la prima grande infornata di stranieri della Premier League con Vialli, Zola e Di Matteo, seguiti poi dai vari Casiraghi, Panucci, Cudicini, Ambrosetti e via via da ultimo Borini. Italiani sono stati già ben quattro tecnici: Vialli, Ranieri (l’unico a non avere vinto nulla, anche se ha il merito di aver portato in prima squadra i vari Terry e Lampard), Ancelotti e Di Matteo.

Il c.t. azzurro al Chelsea esporterà quello che i giornalisti d’Oltremanica già chiamano “metodo Conte”, uno stile di gioco agonistico, magari non troppo spettacolare ma certamente adatto al football britannico. Di sicuro un metodo vincente. Conte alla Juventus ha infatti vinto tre scudetti con 83 vittorie e solo 7 sconfitte su 114 partite, con una percentuale di vittorie del 73%; e se il record di imbattibilità di 49 partite è secondo al Milan di Capello (58), i 102 punti della stagione 2013-14 sono difficilmente superabili. Ovviamente è già pronta la lista della spesa in Italia. Per i giornali nostrani sono pronte offerte per gli juventini Pogba e Bonucci, il vero regista del “metodo Conte”, i romanisti Pjanic, Manolas e Nainggolan e l’interista Icardi. In Inghilterra aggiungono Cavani, Lukaku e Foster. Di sicuro Abramovich non baderà a spese in questa fase di transizione di un club che per la prima volta l’anno prossimo sarà verosimilmente fuori da tutte le competizioni continentali. Una situazione che Conte conosce bene, avendo preso e ricostruito da zero la Juventus portandola subito a vincere e che forse è stata proprio il motivo della scelta del tecnico leccese. Oltre al gran rifiuto della prima scelta Diego Simeone, va detto.

Conte però oltre a mezza Serie A porterà con sé nel ricco quartiere di Chelsea anche un bel po’ di marcio del calcio italiano. I fatti sono noti, già squalificato per dieci mesi (poi ridotti a quattro dallo scontifico del Tnas) dalla Giustizia Sportiva per omessa denuncia nei casi delle combine di Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011, oggi Conte se la deve vedere con la giustizia ordinaria. A Cremona è accusato di frode sportiva solo per Albinoleffe-Siena, essendo stata archiviata Novara-Siena. In un curioso processo in cui la Figc si è costituita parte civile contro tutti gli imputati tranne che contro il proprio allenatore, nel fascicolo non è entrata nemmeno Chievo-Bari: ultima partita del campionato di Serie B del 2007-08 in cui, secondo le testimonianze raccontate al giornalista Dario Nicolini dal giocatore Santoruvo, ci sarebbe stata l’ennesima combine di cui Conte era a conoscenza. Per non “essere disturbato durante l’Europeo”, Conte a Cremona ha chiesto il rito abbreviato: in questi giorni giorni comincerà il dibattimento davanti al gup Pierpaolo Beluzzi e al procuratore Roberto Di Martino, ed entro fine mese ci sarà la sentenza. Data la tempistica dell’annuncio del Chelsea, sembra però che del destino della nazionale a Euro2016 non interessi già più a nessuno. Anzi, per un’ottimale preparazione fisica, a Londra sperano di vedere Conte fare shopping a King’s Street già a fine giugno.

Twitter @ellepuntopi

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