Gli scout cattolici a sostegno del ddl Cirinnà. O almeno la base del movimento. Nel giorno del Family Day, infatti, 132 capi scout hanno scritto una lettera aperta ai vertici della loro associazione, l’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani). “Constatiamo con profonda gioia – si legge nella petizione – che l’associazione non prenderà parte all’evento del Family Day ma purtroppo questo non basta”.

I firmatari chiedono infatti che venga presa una posizione forte e condivisa dai responsabili di un movimento che conta oltre 180mila persone: “Si deve iniziare un cammino ed un confronto con lo scopo ultimo di prendere una decisione di coraggio su tale argomento. Interroghiamoci su cosa sia una famiglia, incontriamo le famiglie arcobaleno, confrontiamoci con associazioni quali Nuova Proposta che raggruppano i cattolici omosessuali“.

“Il nostro ruolo educativo nella vita di questi ragazzi e di queste ragazze – continuano i capi scout – ci impone la massima attenzione nei riguardi di quanto accade intorno a noi e non possiamo, quindi, ignorare il forte dibattito odierno nei confronti del ddl Cirinnà attualmente in discussione al Senato. In qualità di educatori, non possiamo diversificare il nostro messaggio educativo a seconda dell’orientamento sessuale del ragazzo o della ragazza che intraprende il cammino scout”.

Non è la prima volta che l’Agesci si occupa di queste tematiche. Nel 2014, infatti, è stata scritta e votata la “Carta del Coraggio” un documento in cui nel capitolo dell’amore 456 capi sollecitavano l’associazione ad “allargare i propri orizzonti affinché tutte le persone indipendentemente dall’orientamento sessuale  possano vivere l’esperienza scout e il ruolo educativo con serenità senza sentirsi emarginati”. La lettera sul ddl Cirinnà si conclude con una speranza: “Non perdiamo, per l’ennesima volta, l’occasione di fare la cosa giusta“.

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