Joaquin El Chapo Guzman voleva realizzare un film sulla sua vita, dopo la valanga di richieste da parte di case cinematografiche Usa a seguito della sua cattura nel 2014. Aveva contattato autori e produttori per realizzare il progetto e Sean Penn, durante la latitanza, lo aveva incontrato insieme all’attrice messicana Kate del Castillo in una zona rurale nel centro del Messico.

La rivista Rolling Stone pubblica il reportage del loro incontro e l’intervista esclusiva realizzata dall’attore americano al boss del narcotraffico, catturato dalle autorità messicane dopo l’evasione dal carcere a luglio 2014. Ed è stato proprio il suo desiderio di essere protagonista di un film autobiografico ad incastrarlo e a permettere agli agenti di individuare il ranch dove si trovava. Il reportage, però, mette in difficoltà Sean Penn. Da una parte, infatti, sia lui sia la Del Castillo sono indagati dalle autorità messicane (per riciclaggio). Dall’altra l’intervista ha “mandato su tutte le furie” la Casa Bianca (come ha detto un portavoce). “Il modo spocchioso con cui parla di quanta eroina fa circolare nel mondo, compresi gli Stati Uniti, fa andare su tutte le furie – dice Denis McDonough alla Cnn – In questo Paese assistiamo ad una epidemia di dipendenza da eroina, da oppiacei… ma El Chapo è dietro le sbarre, è lì che deve rimanere”. Interpellato poi nello specifico su Sean Penn ha osservato che la situazione “solleva diversi quesiti interessanti per lui e per gli altri coinvolti in questa cosiddetta intervista. Vedremo cosa succede”.

El Chapo, Sean Penn e Kate del Castillo: incontro nella giungla – “Sono convinto che la Dea (l’agenzia anti-droga americana) e le autorità messicane seguissero ogni mio movimento in Messico”, scrive Penn nell’introduzione alla sua intervista esclusiva al boss della droga. “Nel momento in cui sono atterrato, sono diventato sospettoso di tutto”, ha aggiunto, rivelando che durante la preparazione dell’intervista era costretto “a usare telefonini una sola volta e poi bruciarli, indirizzi email anonimi, messaggi criptati”. L’incontro si svolse il 2 ottobre sera e proseguì fino all’alba: l’attore, dopo essere atterrato in Messico aveva preso un piccolo aereo in compagnia di Kate del Castillo per poi spostarsi in un ranch isolato. Guidati dal figlio di El Chapo, Alfredo Guzman, avevano passato senza problemi un controllo militare e infine erano arrivati nel luogo concordato. Nell’articolo, Penn racconta i giorni precedenti passati a scambiare messaggi con persone vicine al boss messicano per decidere ora e luogo dell’intervista e prendere tutte le precauzioni necessarie.

L’articolo, dal titolo El Chapo parla – Una visita segreta all’uomo più ricercato del mondo, è accompagnato dalla foto di una stretta di mano fra Sean Penn e Guzman, scattata durante quello che doveva essere il primo ma non l’unico incontro tra i due. Le parti infatti si erano accordate per un secondo appuntamento, durante il quale Sean Penn avrebbe dovuto registrare l’intervista vera e propria. Un incontro che, però, non ebbe mai luogo: all’ultimo momento, forse a causa delle misure di sicurezza prese dal narcotrafficante durante la latitanza, venne disdetto e il boss dei narcos inviò all’attore una registrazione video con le risposte alle domande che Penn gli aveva mandato. Il regista statunitense sospetta che il secondo incontro non si tenne perché, pochi giorni dopo il primo, la zona rurale in cui i due si erano visti fu oggetto di un’intensa ricerca da parte delle autorità messicane: episodio che raffreddò i contatti con gli intermediari.

Nell’intervista pubblicata su Rolling Stone il boss messicano racconta di essersi avvicinato al mercato della droga a 15 anni e i continui traffici gestiti anche nel periodo in cui era in carcere. Spiega inoltre di aver mandato per tre mesi degli ingegneri in Germania perché imparassero come evitare problemi scavando il lungo e profondo tunnel attraverso cui il boss è evaso da una prigione di massima sicurezza. El Chapo si vanta anche di essere il più grande fornitore di droga del mondo e di avere una flotta di sottomarini, aerei, camion e navi: “Io fornisco più eroina, metanfetamine, cocaina e marijuana di ogni altra persona al mondo” avrebbe detto. Nonostante l’incontro avesse come unico proposito quello di fare l’intervista per Rolling StoneSean Penn riporta che El Chapo manifestò il suo interesse affinché si realizzasse un film sulla sua vita.

Chi è Kate del Castillo – Star delle telenovelas messicane e con una carriera di successo nel mondo latino degli Stati Uniti, l’attrice Kate del Castillo, 43 anni, ha fatto da mediatrice per l’organizzazione tra i due. L’incontro era stato organizzato perché Sean Penn realizzasse un’intervista per conto di Rolling Stone, pubblicata oggi online dalla rivista, e avvenne anche alla presenza di del Castillo. In diversi messaggi pubblicati su Twitter nel 2012 si rivolse direttamente a Guzman scrivendo: “Signor Chapo: Non sarebbe bello se cominciasse a trafficare in bene? In cure per le malattie, cibo per i bambini di strada (…) anziché con donne e bambini che poi finiscono per essere schiavi”.

E l’attrice proseguiva: “Senza offerta non c’è domanda. Lo faccia, signore, e lei sarebbe l’eroe degli eroi. Traffichi in amore. Sa come fare”. Secondo il racconto fatto da Sean Penn su Rolling Stone, dopo avere letto questi messaggi El Chapo chiese all’attrice il suo indirizzo per recapitarle dei fiori e, quando il boss fu arrestato nel 2014, durante la detenzione fra i due ci fu uno scambio epistolare. Dopo l’evasione dell’11 luglio scorso si intensificarono i contatti, finché l’incontro ebbe luogo appunto il 2 ottobre scorso nella giungla del Messico, in una località non identificata nella zona centrale del Paese.

La vita di El Chapo – Guzman era stato arrestato la prima volta nel 1993 in Guatemala. Dopo essere stato condannato a 21 anni, nel 2001 era riuscito a fuggire una prima volta dal carcere di massima sicurezza di Puente Grande, nello Stato occidentale di Jalisco. Arrestato nuovamente a inizio 2014 in un’operazione considerata il più grande colpo inferto al narcotraffico in Messico in 10 anni, è stato rinchiuso nel carcere El Altiplano di Almoloya de Juarez, nel centro del Paese, da cui è fuggito l’11 luglio scorso grazie a un tunnel di 1,5 chilometri scavato a partire dalla sua cella, che finiva in una casa fuori dal perimetro della prigione. Il nuovo arresto, infine, è giunto in un’operazione cominciata all’alba del 7 gennaio e ieri la procura messicana ha confermato di avere avviato le procedure per l’estradizione di El Chapo negli Stati Uniti.

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