Nuovo blitz in Germania dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre. Un uomo di 34 anni è stato arrestato a Stoccarda perché sospettato di aver venduto quattro fucili d’assalto agli attentatori. Il giornale Bild ha riferito che l’uomo era sospettato di aver venduto online ai militanti che hanno attaccato la capitale francese due AK-47 prodotti in Cina e due Zasatva M70 prodotti nell’ex Jugoslavia.

Quattro email ritrovate sullo smartphone dell’uomo, indica la testata, indicherebbero che era in contatto con “arabi a Parigi”. Sarebbero proprio i procuratori della capitale francese a credere che quelle armi siano state usate per uccidere le 130 vittime del 13 novembre. La procura di Stoccarda ha confermato di aver arrestato una persona, non commentando però sulla notizia che ne avrebbe fornite agli attentatori di Parigi. L’arresto, hanno precisato i procuratori del Baden-Wuerttemberg, è avvenuto martedì.

Bruxelles, sesto arresto per gli attacchi di Parigi – La caccia ai terroristi prosegue anche in Belgio. La Procura federale ha convalidato l’arresto di una delle tre persone fermate ieri con le accuse di “attentati terroristici” e “partecipazione alle attività di un gruppo terroristico”. I tre erano un padre e il figlio, bloccati a Verviersdove a gennaio era stata smantellata la cellula jihadista guidata da Abaaoud Abdelhamid, ucciso nei giorni scorsi in un raid della polizia a Molenbeek -, e un secondo figlio che è invece stato arrestato a Bruxelles. Dopo gli interrogatori i primi due sono stati rilasciati, ma non il terzo.

L’autista di Salah: “Mi aveva detto che suo fratello Ibrabim si era fatto esplodere” – E’ stata anche confermata dalla Procura federale la detenzione del ‘secondo autista’ di Salah Abdeslam, Ali Oulkadi. Il suo avvocato ha spiegato che Salah, mentre il suo cliente lo stava portando in auto a Bruxelles dopo la strage, rivelò che suo fratello Ibrahim era uno dei kamikaze degli attacchi di Parigi. Oulki, amico d’infanzia dei fratelli Abdeslam, è accusato di aver aiutato Salah a fuggire dalla capitale francese. “Salah gli ha chiesto di portarlo a Schaerbeek (un quartiere di Bruxelles)”, ha dichiarato il legale. Secondo lui il ricercato ha confessato all’amico che il fratello aveva ucciso delle persone a Parigi e poi si era fatto esplodere, senza però ammettere di essere coinvolto lui stesso negli attentati.

Oulkdi è stato arrestato domenica e dovrebbe comparire oggi davanti alla Sla di Consiglio del tribunale di primo grado di Bruxelles, insieme a Abdeilah Chouaa, il cui coinvolgimento negli eventi non è ancora stato confermato. Le operazioni di polizia condotte in Belgio dopo gli attacchi di Parigi hanno portato all’arresto di sei persone: Attou Hamza, Mohamed Amri, Abraïmi Lazez, Ali Oulkadi. Il nome degli altri due uomini non sono ancora stati resi noti perchè risalgono al blitz di ieri a Auvelais e Verviers.

A Berlino rilasciati i due arrestati durante il blitz – Le due persone arrestate giovedì a Berlino perché sospettate di organizzare un attentato sono state rilasciate. Erano state fermate a seguito del blitz compiuto delle forze speciali antiterrorismo in alcuni appartamenti e in due moschee nei quartieri Charlottenburg e Neukoelln. I due sospettati erano stati individuati a bordo di un’auto, sulla quale era stato ritrovato un oggetto ritenuto inizialmente sospetto. Da lì è scattato l’allarme in tutta l’area circostante, con l’evacuazione di 16 palazzi. Dalle ispezioni però non è stato trovato nulla.

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