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Il 25 novembre sarà la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ma l’accanimento, in mille gradi e sfumature, contro le donne con disabilità rappresenta ancora un tabù, una realtà troppo difficile da affrontare. La violenza su donne in stato di inferiorità o debolezza – perché con disabilità fisica o psichica, perché straniere, perché ospiti di una comunità – ha come vittime esseri umani doppiamente discriminati e oltraggiati. Che andrebbero difesi con più forza.

Purtroppo esiste un vuoto legislativo: la violenza di genere è aggravata solo dalla famigliarità dell’aguzzino o dalla minore età della vittima. Nella legge, che pure è stata un passo avanti, non si parla mai di disabilità. Un vuoto legislativo e di comunicazione da colmare: per l’organizzazione mondiale della salute il 33% delle donne “normodotate” è vittima di violenza (soprattutto da parte di fidanzati e mariti), ma nel caso di donne con disabilità si presume che si arrivi al 40% (solo il 10% però denuncia la violenza subita).

Il fatto che non esista un dato preciso è oltremodo significativo: di questo doppio tabù – violenza e disabilità – si parlerà in maniera concreta giovedì 5 novembre a Torino (ore 15,30, sala del Museo della radio e della televisione, via Verdi 16) proponendo una modifica alla legge. L’associazione Se non ora quando si farà portatrice della richiesta ai vertici dello Stato e ripercorrerà le esperienze che hanno portato ad affrontare casi concreti e a trovare soluzioni – per esempio consultori accessibili – in modo da evitare il cliché che vede le persone disabili come non portatrici di genere, asessuate, per cui non è necessaria educazione e prevenzione in materia sessuale. Se non ora quando è un movimento trasversale formato da donne diverse per età, provenienza, idee politiche e religiose. Raccoglie anche appartenenti ad associazioni e gruppi femminili, donne indipendenti del mondo della dello spettacolo, del giornalismo, della scuola e di tutte le professioni. Per interagire con il gruppo nazionale potete mandare una mail a: info@senonoraquando.eu.

Infine due parole sull’associazione no profit Verba (011.442.80.07; ass.verba@libero.it): nata nel 1999, si impegna a dare un aiuto volontario e concreto a chi si trova in situazione di bisogno. In modo particolare, con la maggioranza del direttivo e dei soci composta da persone disabili, orienta la sua attività sulle problematiche della disabilità al fine di promuovere specifiche iniziative nel campo delle pari opportunità e dell’inclusione sociale. Combattere contro la doppia discriminazione è la principale missione di Verba. Una missione e una causa che tutte le donne dovrebbero sposare.

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