Tutti contro Matteo Orfini, nei circoli del Pd monta la protesta contro il commissario del partito romano visto come l’assassino della giunta Marino, mandante Matteo Renzi. “E’ lui che dovrebbe andare a casa, il sindaco resti” dicono in un’assemblea al circolo Donna Olimpia, quartiere residenziale di Monteverde. La base contesta i nove mesi del suo commissariamento: “Una gestione fallimentare che ha prodotto una frattura enorme tra la dirigenza e gli elettori, e ha creato questo impasse”. Flop del tesseramento (dai circoli filtra di appena 3mila), circoli chiusi, un sindaco dimissionario senza una consultazione con la base, sono tanti secondo gli iscritti i sintomi di un Pd “malaticcio, in condizioni peggiori rispetto alla partenza”. “Il rischio che le prossime primarie vadano deserte c’è” dice Marco Miccoli, il deputato Pd, ex segretario romano, uno dei principali dissidenti verso le scelte dei vertici del Pd. “Orfini chi? Quello che lo sosteneva Marino o quello che lo ha scaricato?”, chiede un iscritto confuso per la giravolta del commissario. “Si regala la città alla destra o ai ‘fascistelli’ come Di Battista” dicono altri. Si difende il diretto interessato dalla sede del Pd di Largo del Nazareno. “Ma quale flop, dei 15mila del 2013 molti erano falsi iscritti, almeno 5mila, nel 2014 parliamo di 9mila iscritti, quest’anno – afferma Orfini a ilfattoquotidiano.it – siamo in linea, ad oggi sono 4200 iscritti, ma mancano due/tre mesi alla fine del tesseramento” spiega. “Alcuni di quelli che attaccano il commissariamento fanno parte delle correnti interne al Pd, erano anche in piazza a sostegno di Marino, il mio compito è sanare il partito e molti circoli ancora sono infeudati” aggiunge. A difesa di Orfini si schiera Fabrizio Barca (Pd) che si è occupato della mappatura dei circoli capitolini: “Chi critica è quella parte del Pd che non vuole il rinnovamento, sta usando la iattura inevitabile della fine della giunta Marino come un alibi per fermare il processo in atto, Orfini ha chiuso 35 circoli falsi – continua –, qualcosa di straordinario nella storia dei partiti, il mio giudizio è positivo ed è giusto prorogare di un anno il commissariamento”.  Poi aggiunge: “Il rischio flop alle prossime primarie romane? Il Pd è un partito di rilievo, se saprà valorizzare quelle leadership nei territori capaci di lavorare anche in anni difficili, può tornare a parlare alla gente, ma ci vuole poco sa, basta guardarla negli occhi e che la gente capisca che non stai difendendo il capetto locale”. “Alcune correnti stanno cavalcando la protesta per interessi di bottega, ma il dissenso c’è, i malumori ci sono, Orfini e altri farebbero bene a non semplificare” spiega il segretario del circolo Alberone, storica sede in zona San Giovanni

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