Elogiato a livello internazionale, criticato (in parte) dai suoi cittadini. Federico Pizzarotti e le sue politiche ambientali ricevono gli elogi dei massimi esperti di rifiuti, anche se a Parma è partita una raccolta firme per introdurre nelle strade nuovi cassonetti, dopo che sono spariti con la raccolta differenziata spinta imposta dall’amministrazione. Il lavoro della giunta Cinque stelle però piace a Paul Connett e agli esperti del Dream Team Zero Waste, che martedì 7 ottobre hanno fatto tappa nella città ducale per una giornata all’insegna dell’ambiente e della sostenibilità dal titolo “L’Isola che non c’era”. “E’ molto triste che l’inceneritore di Parma non sia stato fermato, ma quello che sta facendo il Comune con la differenziata è molto importante” ha detto Connett, uno dei massimi oppositori a livello internazionale dell’incenerimento dei rifiuti urbani, commentando la battaglia della giunta, per ora persa, contro il forno di Ugozzolo. “Quando sono venuto a Parma l’ultima volta – ha raccontato il padre della strategia rifiuti zero – il tema era combattere l’inceneritore. Ma dicendo ‘no’ si può arrivare fino a un certo punto. Quello che state facendo qui è molto importante, perché con la differenziata state togliendo carburante all’inceneritore, lo state affamando”.

I big delle teorie del riciclo e della strategia rifiuti zero si sono dati appuntamento in terra ducale per un’iniziativa che ha visto come ospite di rilievo Charles Moore, navigatore e studioso americano che nel 1977 scoprì il cosiddetto “continente di plastica” o “Great Pacific Garbage Patch”, un’area dell’Oceano Pacifico cosparsa di detriti di plastica galleggianti. “I rifiuti portano le persone alla disperazione – ha spiegato Moore – Ma se i cittadini di Parma si impegnano per produrre meno rifiuti, l’inceneritore dovrà bruciare quelli di altri che sono meno virtuosi, e questo porterà a un forte dissenso. La gente deve capire che bruciare immondizia non significa solo una fiamma gialla, ci sono conseguenze per tutti”.

Se le autorità del settore plaudono all’operato di Pizzarotti e al suo Comune che in pochi mesi ha raggiunto il 70 per cento di differenziata, non dello stesso avviso sono però tutti i suoi cittadini. Lo dimostra il fatto che in poche settimane il gruppo consiliare di minoranza Parma Unita è riuscito a raccogliere oltre 4mila firme per l’introduzione dei cassonetti intelligenti in strada, a sostegno della raccolta porta a porta che in alcune zone sta creando molti disagi. “Una cifra significativa – afferma il capogruppo Roberto Ghiretti – perché rappresenterebbe il quorum fissato per chiedere al Comune di indire un referendum”. Il sindaco però respinge le critiche: “Le firme sono state raccolte, ma non sono poi così tante sul totale della popolazione. E poi non c’è una proposta, né informazioni su costi e sostenibilità dei cassonetti – spiega Pizzarotti – Il messaggio che deve passare invece è che stiamo facendo un percorso giusto, e che un’azione locale come la nostra può avere un impatto globale, se tutti facessero lo stesso”.

Tra i temi dell’iniziativa organizzata dal Comune insieme all’associazione Ambiente e Futuro e cominciata con un incontro con gli studenti all’Università, l’inquinamento marino causato dalle plastiche, approfondito nella presentazione del libro di Moore scritto con Cassandra Phillips “L’oceano di plastica”. In serata il gran finale con una tavola rotonda su sostenibilità, economia circolare e rifiuti zero. Coordinati da Enzo Favoino, sul palco, oltre a Moore e Connett, sono intervenuti altri esperti di differenziata e riciclo come Rick Anthony, presidente della Zero Waste International Alliance, Ruth Abbe, presidente di Zero Waste Usa e professionista con più di 25 anni di esperienza nel riciclo e compostaggio, e infine Tom Wright, esperto di imballaggi e fondatore di Responsible-Packaging.org.

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