Si riapre il processo per l’omicidio di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un colpo di pistola proveniente dall’arma di Giovanni Macchiarolocarabiniere in servizio al Rione Traiano la notte del 5 settembre 2014. Il giudice per le indagini preliminari ha deciso di rinviare così il processo al 19 novembre. “Riteniamo che ci siano gli elementi utili per l’omicidio volontario”, dichiara l’avvocato della famiglia Bifolco, Fabio Anselmi che aggiunge: “Gli atti del fascicolo non tranquillizzano sulla natura colposa del gesto e il giudice vuole fare chiarezza. Ovviamente non stiamo parlando di una sentenza, ma oggi abbiamo almeno aperto una porta”. Il legale si sofferma anche sul bossolo scomparso dalla scena del crimine: “Se non si sa con certezza da dove è partito il colpo, come ha fatto il consulente del pm a stabilire la dinamica?”. Scene di giubilo si sono,. inoltre, registrate fuori dal Palazzo di Giustizia dove la notizia è stata accolta da cori e lacrime di famigliari e amici di Davide. “Oggi mi rendo conto che – ha commentato Giovanni Bifolco, il padre di Davide – c’è ancora qualche magistrato in grado di dare giustizia, perché è stato un omicidio volontario. Mio figlio era solo un ragazzino incensurato”. Di diverso avviso l’avvocato Salvatore Pane, il legale del carabiniere, secondo il quale non ci sono margini per accusare il suo assistito di omicidio volontario. “Il clamore mediatico che ha suscitato questa vicenda – ha detto Pane – ha condizionato il giudice nel riaprire il caso”

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